Basket

Frecciarossa Coppa Italia 2021: Milano è troppo forte, ma la competizione c’è stata

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Ha vinto nettamente la squadra più forte. La Final 8 di Coppa Italia della Legabasket 2021 non ha prodotto grosse sorprese riguardo al vincitore (Olimpia Milano), ma ha regalato delle partite da ricordare e molti spunti interessanti. Vediamo, quindi, quali sono le 10 sensazioni che la Coppa Italia ha lasciato.

ax armani exchange milano schiacciasassi

Milano è la più forte in Italia. Una squadra fatta per tornare a vincere in Eurolega dopo troppo tempo. Un roster stellare coordinato da un allenatore stellare. Ah, per Ettore Messina è l’ottava Coppa Italia. Per Milano la settima della storia. Cosa si può chiedere di più alla squadra prima in classifica e che ha perso solo due volte in Italia? Eppure non è scontato. Per vincere bisogna pur vincere, a fatti. L’Armani Exchange non ha vinto, ha stravinto: +28 alla Reggiana, +31 alla Reyer e +28 a Pesaro. Bissato il successo in Supercoppa e la corsa allo scudetto sembra una formalità.

Milano gioca bene e gioca anche spettacolare. Tra i pick and roll Rodriguez-Hines, i guizzi di Shields e la mano calda di Datome, nelle azioni più belle ci va di diritto l’emblema di questa Milano: la difesa. Nella prima sfida contro la Reggiana, a 7:55 alla fine del secondo quarto, un Gigione molto in ombra accende la luce e ascende verso il proprio ferro per stoppare Diouf. Da lì in poi Datome non si è più spento illuminando la strada a Milano, trascinandola verso il settimo titolo e prendendosi meritatamente il premio come MVP della Frecciarossa Coppa Italia.

REGGIO, ERA DURA MA COSì NON va

Per la Reggiana sembrava quasi una formalità. Un’ottima qualificazione per le Final 8, una sfida contro Milano. L’impegno era proibitivo però un po’ più di competizione era lecito aspettarsela. Intanto abbiamo riassaporato un po’ di giovani italiani interessanti (Diouf su tutti, poi Baldi Rossi e Candi), e alcune azioni corali da vera squadra. A 9:22 dalla fine del 3′ quarto la più emblematica: palla a Taylor, poi combinazione con Baldi Rossi, finta a far saltare Delaney e tripla. Solo rete…

REYER, LA VERA PROVA DEL RITORNO

La Reyer Venezia è stata una delle squadre più colpite dal Covid, sia come organico che come classifiche. Dopo mille peripezie hanno avuto la possibilità di difendere la Coppa Italia vinta l’anno scorso. L’avversario era lo stesso e l’esito non è cambiato al primo turno. Virtus non al top schiacciata da una Reyer mai in svantaggio, con Tonut e Bramos veri mattatori. La difesa super efficace e il gioco corale l’hanno fatta da padroni, simboli di uno degli organici meno cambiati e più costanti e vincenti della Serie A.

Watt ha messo la parola fine all’incontro con le V nere a modo suo: con una schiacciata da rimbalzo offensivo a un minuto dalla fine. Con Milano però è stata un’altra storia. L’Armani Exchange ha giocato una delle partite più solide della stagione, Eurolega compresa, e ha surclassato i Veneti prendendosi la rivincita dell’anno scorso. In generale la Reyer ha dimostrato di giocarsela con chiunque, quindi occhio al girone di ritorno. Senza Covid, bisogna contare anche gli orogranata tra le pretendenti al titolo.

virtus bologna grande delusione

Se c’era qualcuno in grado di fermare Milano, questa doveva essere la Virtus. Al Forum, invece, la Segafredo si è sciolta come neve al sole, senza Belinelli infortunato, e con un Teodosic cancellato dalla difesa reyerina. Ma tutto il resto? Troppa poca lotta, troppo poco per una squadra che, senza la coppia serba Teodosic-Markovic in campo, sembra poco squadra. Se si vuole vincere l’Eurocup ci vuole ben altro. Per lo scudetto invece la questione è molto più dura, anche se mai dire mai, soprattutto con il duo serbo in squadra.

Nonostante la partita molto cupa, Milos non poteva non regalarci una magia, e, sull’ottima difesa di Tonut, a un minuto e mezzo dalla fine, Teodosic si è inventato una tripla in virata. Alla faccia di chi dice che non sa segnare.

brindisi, manca ancora qualcosa

Quel qualcosa potevano sicuramente essere Willis e D’angelo Harrison infortunati, ma la sconfitta contro Pesaro è stata molto pesante. L’incontro era alla mano e dalla mano è sfuggito completamente. Tante palle perse, nervosismo e tantissimi tiri sbagliati. La prima tripla infatti è la perla di Mattia Udom allo scadere dei 24” a 6:03 dalla fine del secondo quarto. Troppo poco dopo la bella vittoria contro Trieste. Per lo scudetto serve qualcosa di molto diverso. Partendo comunque da un quintetto niente male, e un Gaspardo in rampa di lancio (spesso verso il ferro dopo i lanci di Thompson).

trieste, henry è uno spettacolo

L’Allianz Trieste è sempre imprevedibile. La partita contro Brindisi non era facile, ma con una difesa a tutti gli effetti si poteva passare il turno. Certo che Trieste si può riconfermare tra le prime 8 anche per lo scudetto, d’altronde ha una bella squadra tecnica e atletica, come dimostrano i voli al ferro di Henry. Il cestista triestino ha reso la sfida con Brindisi ancora più spettacolare, come a un minuto dalla fine del primo quarto quando ha preso palla dalla destra, ha tagliato in mezzo di prepotenza e nessuno l’ha più preso fino a vederlo lassù, sopra il ferro a schacciare.

sassari, il probLema con il frecciarossa non c’è più

Sassari ha fatto una buona partita, ci ha regalato quella più spettacolare contro Pesaro. Ma una squadra come quella di Pozzecco è quasi obbligata a portarla a casa. La riflessione di Pozzecco su come portare la coppa in Sardegna non ha portato benissimo alla squadra, che aveva obiettivi ben più alti. Merito di quella vecchia volpe di Jasmin Repesa, e di una difesa che un po’ di più poteva fare. I soliti Bilan e Burnell non sono bastati, così come la tripla spettacolare, quasi allo scadere dei regolamentari, di un Alessandro Gentile sempre più determinante.

pesaro e repesa, la sorpResa non troppo sorpResa

Pesaro sicuramente non aveva i favori del pronostico, in nessun caso. Da testa di serie numero 7, qualificata all’ultimo, alla finale contro l’ingiocabile Milano. La Victor Libertas ha sorpreso tutti grazie soprattutto al leader in panchina: Jasmin Repesa. Proprio l’allenatore arrivava da sei partite consecutive vinte in Coppa Italia da allenatore (tutte con Milano), ed è arrivata a un passo dall’impresa. Sicuramente ha aiutato l’organizzazione difensiva e l’estro di Justin Robinson, vero MVP dei pesaresi.

Nella partita contro Sassari Justin ha fatto il bello e il cattivo tempo: giocate spettacolari, penetrazioni, assist, tanti punti, e 5 falli che l’hanno estromesso dalla sfida nel momento decisivo. Per fortuna che non c’era solo lui in casa Pesaro… Per vedere il modo devastante in cui attacca l’area si possono vedere le due giocate a 8:50 e a 5:25 dalla fine del quarto quarto. Dominante con i suoi 173cm. Contro Brindisi si è vista più una prova corale che singola, ma indirizzata a esaltare comunque le qualità del suo play. Occhio alla sopresa anche per lo scudetto, la lotta è molto serrata.

il livello del basket italiano si è alzato

Il livello si è alzato veramente. Milano resta di una superiorità imbarazzante, ma molte squadre di alta fascia italiana possono dire la loro nelle principali competizioni europee. Alcune anche in Eurolega. Ci vuole una continuità e un cambio strutturale. Però perché non iniziare dall’EuroCup dato che le finaliste l’anno dopo vanno entrambe in Eurolega?

SACCHETTI ORA HA PIù SCELTA

Il ct della Nazionale Meo Sacchetti ora ha un organico più ampio e di maggior qualità a cui puntare per la nazionale. Ci sono giocatori che hanno un ruolo più decisivo nelle proprie squadre e possono stupire nelle competizioni europee. Si pensi in primis a Tonut, poi Spissu, Belinelli, Gentile, Udom, Campogrande e Gaspardo tra quelli visti in Coppa Italia. All’Europeo ci siamo, ora bisogna testare il livello del basket nostrano.

Marko Muca

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