Due facce della stessa medaglia, Fognini e Cecchinato, testa o croce che si prenda, per il tennis azzurro la settimana appena conclusa può ritenersi eccellente
Due tennisti italiani, differenti, con una carriera diversa, ma al contempo vincente. Fabio Fognini e Marco Cecchinato hanno conquistato il titolo rispettivamente dell’ATP 250 di Bastad e dell’ ATP 250 di Umago.
Entrambi teste di serie n°3 dei rispettivi tabelloni, hanno rispettato le aspettative e sono arrivati in fondo. Proprio nel finale dei rispettivi tornei si nota una delle differenze che ha caratterizzato le loro settimane trionfali. Se Fognini a Bastad ha dovuto affrontare e battere due avversari navigati e con notevole esperienza su terra, quali F.Verdasco e R.Gasquet, per Cecchinato il tabellone si è rivelato più clemente in quanto tutte le teste di serie erano uscite dal tabellone durante il cammino e gli avversari che si è ritrovato a battere “Ceck” erano alla sua portata; parliamo di Trungelliti, argentino di 28 anni, n°148 atp proveniente dalle qualificazioni in semifinale e Pella, connazionale di Trungelliti e n° 57 atp in finale, entrambi sconfitti in due set.
Sia Fognini che Cecchinato arrivavano a questo torneo in un periodo di forma eccellente. Se il primo dagli Internazionali d’Italia in poi ha ottenuto ottimi piazzamenti, tra i quali ricordiamo i quarti di finale proprio a Roma in cui venne sconfitto da Nadal e il Roland Garros nel quale venne estromesso dal croato M.Cilic negli ottavi di finale per il secondo si è trattata di una vera e propria esplosione a grandi livelli, condita da una maturazione avvenuta non troppo tardi rispetto agli standard dei tennisti italiani.
Cecchinato negli ultimi mesi ha raggiunto un livello di gioco consono alle prime 20 posizioni del ranking. Aiutato dal suo efficace e stilisticamente bello rovescio ad una mano con il quale spesso si apre il campo, sia lungolinea che soprattutto in diagonale, e al suo buon diritto con il quale conclude molto spesso gli scambi, durante questo percorso di crescita ha mietuto varie “vittime” sportive.
Un percorso di maturazione costante, che negli ultimi mesi lo ha visto conquistare due titoli ATP 250, quello di Budapest e quello vinto ieri di Umago. L’exploit che lo ha fatto conoscere al grande pubblico tennistico, la semifinale al Roland Garros persa contro Thiem poteva farlo diventare una meteora e invece, dopo la stagione interlocutoria sull’erba nel quale comunque si è ben difeso, ecco un altro successo che conferma la sua crescita sotto ogni aspetto, mentale, fisico e di livello di gioco.
Lo stesso Cecchinato conferma i progressi alla fine della finale vinta a Umago:
“Dietro questi risultati c’è tanto lavoro. Credo di aver svolto la miglior preparazione in carriera: sono al 100% della condizione. Mi sposto con il mio tecnico e il preparatore atletico, ho fatto un investimento per poter fare il salto di qualità di cui tutti mi parlavano da tanti anni”.
Il tennista di Palermo poi conclude:
“Con queste basi quest’anno posso vincere ancora tante altre partite”.
A noi non resta che credergli, non sulla parola ma in base ai suoi ultimi risultati.
Tornando a Fognini, dopo una semifinale sofferta e vinta solamente al terzo set con il punteggio di 6-1 4-6 7-5 contro l’esperto Verdasco, la finale lo vede affrontare il francese Gasquet. La prestazione offerta dall’azzurro risulta solida, sempre con i piedi sulla linea di fondocampo, Fognini riesce a comandare il gioco spostando il giocatore transalpino a proprio piacimento per gran parte del campo e per la quasi totalità della partita, tranne un brusco passaggio a vuoto che gli costa il secondo set. Alla fine 6-3 3-6 6-1 per il nostro portacolori e 7 titolo ATP portato a casa.
Fognini stacca così per numero di trofei vinti Bertolucci e si posizione alle spalle di Panatta, a quota 10 successi, al secondo posto come tennista italiano più vincente di sempre.
Due facce della stessa luna, di un tennis italiano che soprattutto in ambito maschile continua a regalarci successi ed emozioni.
Cosa ci aspetterà ancora in questo 2018?
Non resta che attendere il proseguo della stagione, consapevoli che superfici veloci come il cemento non sono le più adatte alle caratteristiche dei nostri tennisti, ma fiduciosi per un fine 2018 ricco di soddisfazioni.
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