Calcio

Euro 2024: la Svizzera non è ancora doma, pronte altre sorprese?

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La squadra

Un sistema di gioco semplice, giocatori volenterosi e pronti a dare tutto per la causa e idee tattiche chiare. Il tutto condito da un paio di leader tecnici e caratteriali a trainare il gruppo. Questi sono gli ingredienti per una delle migliori selezioni elvetiche della storia. La Svizzera a Euro 2024 sta sorprendendo tutti.

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Contestatissimo in patria dopo il girone di qualificazione (più che abbordabile) superato con qualche difficoltà, il CT Murat Yakin ha approcciato questo campionato europeo con il peso dell’ultima spiaggia sulle spalle. Grazie all’aiuto del subentrante Giorgio Contini nello staff, uomo di fiducia della Federazione Svizzera, la “Nati” ha rivoluzionato il suo calcio rendendolo bello ed efficace.

La rosa non è sicuramente tra le più qualitative di Euro 2024, ma grazie alla grande organizzazione e all’intesa tra i giocatori, la Svizzera sta mostrando uno stato di forma che ha messo in difficoltà tutte le squadre affrontate finora.

Il 3421 di Yakin risalta le caratteristiche dei giocatori “di seconda fascia” che stanno trovando un ruolo da protagonisti in Nazionale: su tutti i “bolognesi” Ndoye, Aebischer e Freuler, ma anche altri come Ruben Vargas (autore di una prodezza contro l’Italia), Schar o Embolo.

La Svizzera formato Euro 2024, tuttavia, è orchestrata da due leader, gli unici campioni di caratura internazionale e di livello mondiale: il capitano Granit Xhaka e Manuel Akanji.

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Xhaka è il maestro di questa squadra, centrocampista totale dal grande temperamento e dal sinistro magico, come si dice in gergo “dà del tu al pallone”. Una tecnica sublime, un piede telecomandato e una leadership autoritaria lo rendono uno dei migliori interpreti del ruolo al mondo in questo momento. Dopo la straordinaria stagione al Leverkusen, se dovesse condurre la Svizzera alla vittoria del torneo si potrebbe addirittura candidare al Pallone d’Oro.

Akanji è invece un pupillo di Pep Guardiola, basterebbe questo per definire il suo status ma è opportuno spendere altre parole per lui. Statuario, intelligente e tecnico: Akanji comanda la difesa e la squadra in un sistema di gioco fluido e dinamico con grande personalità. L’abilità di iniziare l’azione palla al piede e la fiducia che ha nell’impostare sono di grande aiuto per i suoi. Inoltre, quando è il momento di difendere, si trasforma in un muro insuperabile in grado di contenere i migliori attaccanti del pianeta.

A tutto ciò si aggiunge l’esperienza di elementi come il portiere Yann Sommer o il sempreverde Xherdan Shaqiri, che non fanno mai mancare il loro apporto quando conta.

Insomma, le premesse per andare avanti ancora ci sono.

Il tabellone favorevole e le prospettive

La grande e convincente vittoria contro i Campioni d’Europa in carica dell’Italia e il successo sfiorato contro i padroni di casa della Germania, squadra favorita per la vittoria finale, hanno dato una consapevolezza importante agli svizzeri. Possono giocarsela contro chiunque, e il carisma che li contraddistingue farà in modo che affrontino tutte le partite senza paura.

Ai quarti di finale incontreranno l’Inghilterra di Southgate, che non ha avuto nulla a che vedere con le brillanti selezioni inglesi delle ultime manifestazioni internazionali. Sulla carta sono superiori alla Nati, e di molto, ma finora hanno arrancato. Nell’ottavo di finale contro la non irresistibile Slovacchia hanno faticato immensamente, ed è servita una magia di Jude Bellingham per salvare Southgate. Non riescono a trovare la giusta chimica tra di loro, e inoltre hanno una condizione fisica precaria. Ciò non significa che la Svizzera abbia la vittoria in tasca, anche perché contro certi campioni non si può mai essere favoriti, ma la selezione elvetica non partirà nemmeno già battuta.

Tutto il popolo rossocrociato riporrà la fiducia in Yakin, che nel frattempo si è riguadagnato l’amore dei tifosi. Fino ad ora ha sbagliato poco e niente, staremo a vedere se continuerà su questo trend, realizzando un miracolo.

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La Svizzera si batterà anche per la storia: i rossocrociati, infatti, non sono mai andati oltre i quarti di finale in una competizione internazionale. Dovessero battere gli inglesi, oltre che realizzare un’impresa titanica, si può dire che farebbero la storia, approdando per la prima volta in assoluto in una semifinale.

Semifinale che sarebbe paradossalmente più abbordabile per il valore tecnico della Nati. La parte di tabellone dove sono capitati è infatti la più “semplice”, e il popolo svizzero può sognare. In un’eventuale semifinale potrebbero incontrare una tra Romania, Olanda, Austria o Turchia: tutte squadre nettamente alla portata. In tal caso sarebbe lecito poter pensare di approdare nella finale di Berlino. E poi, una volta lì, sono altri 90 minuti in cui può succedere di tutto.

Gli svizzeri da giorni hanno in testa una sola frase: non succede, ma se succede…

Immagine in evidenza: X / @EURO2024DE

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Matteo Petrulli

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