Esattamente un anno fa, l’intero pianeta assistette ad un’impresa monumentale durante i Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang. Ester Ledecka, dopo aver vinto sorprendentemente l’oro nella gara di superG di sci alpino, conquistò la medaglia del metallo più pregiato pure nel PGS di snowboard, divenendo la prima atleta nella storia a venire insignita di due titoli olimpici in altrettante discipline completamente differenti tra loro nella stessa edizione. Oggi, a 365 giorni di distanza da quel gesto sportivo tuttora impresso nelle nostre menti, appare lecito chiedersi come sia tramutata la carriera della 23enne ceca nel corso della stagione post-olimpica.
#1YearAgo today Ester Ledecka shocked even herself on borrowed skis #PyeongChang2018 #Olympics @LedeckaEster #1YearOn pic.twitter.com/mG2GXzIdXq
— Olympics (@Olympics) February 17, 2019
Sicuramente il calendario non ha aiutato la giovane boema, quasi sempre costretta a compiere una scelta, dato che molti impegni di Coppa del Mondo di snowboard parallelo hanno coinciso con i weekend di sci alpino dedicati alle gare di velocità. Inoltre, pure le date dei Mondiali dei corrispondenti sport combaciavano in parte. Ciò inizialmente lasciava presagire che Ledecka si concentrasse maggiormente sulla disciplina della “tavola da neve”, più congeniale alle proprie caratteristiche, ma soprattutto con un titolo iridato e una sfera di cristallo da difendere. Invece la ceca ha optato per gareggiare sugli sci nel momento più cruciale della stagione (la rassegna iridata ad inizio febbraio), impegnandosi nel PGS e PSL solo nel primo e nell’ultimo mese della stagione, nella speranza che la classifica generale di parallelo restasse ancora aperta. Una decisione che ha destato grosse perplessità.
E’ chiaro a tutti (essa stessa compresa) che l’oro olimpico in supergigante femminile sia frutto di tanta fortuna oltre al semplice talento, dato che l’atleta originaria di Praga fosse scesa in condizioni pressoché perfette, a differenza di coloro che l’avevano preceduta. Ciò ovviamente non vuole sminuire né il valore della medaglia né le proprie capacità, ma sottolineare che la 23enne boema sia più propensa nello snowboard. Le ragioni per cui Ester Ledecka abbia preferito gareggiare in una competizione in cui è più difficile per lei affermarsi possono essere molteplici: da una questione prettamente economica (il montepremi delle competizioni sciistiche è tra i più elevati fra tutti gli sport invernali) e di visibilità mediatica, al puro divertimento. Tuttavia, come prevedibile, i risultati nelle gare di Coppa del Mondo di sci alpino non sono arrivati (con l’ottavo posto nella discesa di Cortina come miglior piazzamento, e sempre esclusa dalla top10 in superG) e il tracciato di Are è molto più tecnico della pista di Jeongseon (clicca qui per l’approfondimento sui Mondiali di sci alpino nella località svedese), il che l’ha portata ad un quasi programmato flop sugli sci.
Fortunatamente per lei, nonostante abbia saltato più di una trasferta, la ceca ha ancora buone chance di conquistare la quarta coppa consecutiva nel parallelo, grazie ai pochi ma ottimi piazzamenti nel Parallel Giant Slalom (quattro gare sempre sul podio, di cui due vittorie). In questi giorni si stanno disputando una prova di PGS e una di PSL a Secret Garden (Cina), per Ledecka potrebbe essere il debutto stagionale nella specialità non olimpica, ma soprattutto l’occasione per ricucire i 480 punti di svantaggio dall’attuale leader della classifica, l’austriaca Sabine Schöffman. E 480 lunghezze di distacco in Coppa del Mondo sono ben poche al terzultimo appuntamento, dato che si assegnano 1000 punti al vincitore di ogni gara, 800 al secondo classificato e 600 al terzo.
Insomma, un’annata post-olimpica a due facce per la campionessa polivalente: da una parte i risultati non sperati nello sci alpino, dall’altra la grande possibilità di riscatto nella disciplina in cui domina quasi incontrastata da circa un quadriennio. E voi, che voto dareste al 2019 di Ester Ledecka?
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