Lo slittino è stato per anni sinonimo di Armin Zoeggeler. Per coloro che hanno vissuto la propria infanzia a “pane e Olimpiadi” quante volte avete sentito ripetere il nome del Cannibale in occasioni di vittorie internazionali? Forse troppe se si considera che il carabiniere alto-atesino ha saputo conquistare cinque medaglie in altrettante edizioni nella rassegna invernale a cinque cerchi.
Il ritiro del fenomeno di Lana ha diminuito l’attenzione dei media italiani nei confronti di questo sport così particolare che si svolge lungo un “budello” ghiacciato e che vede gli atleti confrontarsi sul filo dei millesimi. Le motivazioni possono esser diverse: dal dominio dettato dal tedesco Felix Loch all’assenza di una pista sul territorio nazionale; tuttavia, il movimento azzurro non può far altro che sorridere complice il talento di Dominik Fischnaller.
Considerato l’erede naturale di Zoeggeler, il 28enne di Maranza ha saputo raccogliere nel corso degli anni due titoli europei e tre medaglie iridate consacrando così doti apparentemente fuori dal comune. Dopo un anno in chiaroscuro, il fuoriclasse tricolore è però tornato a far parlare di sé conquistando un doppio podio nella tappa di Coppa del Mondo svoltasi a Sochi e divenendo così più che una certezza in vista delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022.
In grado di seguire passo dopo passo le orme del commissario tecnico della Nazionale, il portacolori dei Carabinieri ha infatti dalla sua l’opportunità di sfruttare l’esperienza accumulata a livello internazionale così come le doti tecniche e l’audacia che gli hanno consentito di ritornare sul gradino più alto del podio dopo quasi ventitré mesi. Aspetti da non sottovalutare insieme a quel pizzico di “sana pazzia” che hanno permesso a Fischnaller di trovare traiettorie pulite e rilanciarsi nella sprint, specialità che lo scorso anno gli ha regalato la Sfera di Cristallo a pari merito con Loch.
La principale caratteristica di questa disciplina è quella di svolgersi su una singola discesa, un fatto che ha spesso favorito l’alto-atesino il quale, però, non ha sempre saputo esprimersi al meglio sulla distanza tradizionale complice alcuni errori commessi a cavallo delle due manche. Un tallone d’Achille che si è riproposto anche in occasione del doppio appuntamento in programma nella località affacciata sul Mar Nero dove l’azzurro ha sprecato per due volte l’opportunità di salire sul gradino più alto del podio.
Per pensare di puntare a una medaglia olimpica sarà quindi necessario lavorare a fondo sulla costanza di risultati, ma anche sulla tenuta mentale su più manche che contraddistinguevano Armin Zoeggeler. Fondamentale sarà anche far pace con il problema fisico alla spalla che lo ha rallentato nel corso della prima parte di stagione puntando così su quel talento che potrebbe permettergli di primeggiare su una pista particolarmente tortuosa.
Senza sottovalutare il potenziale di avversari come Felix Loch, Johannes Ludwig e Roman Repilov, Dominik Fischnaller potrebbe diventare l’asso nella manica per la spedizione tricolore che ambisce replicare la magica estate vissuta a Tokyo.
Comments