Spesso capita di chiedersi che cosa faranno i piloti di Formula 1 in seguito ad un ritiro, o magari, ad un mancato rinnovo.
C’è chi, come Nico Rosberg campione del mondo 2016, decide di ritirarsi per dedicarsi alle attività dietro le quinte, vivendo la F1 da spettatore ed opinionista.
E c’è, invece, per chi è troppo difficile dire addio alle corse per sempre, e che decide perciò di continuare il proprio percorso nel mondo dei motori competendo in un’altra serie: la Formula E.
La Formula E è una categoria dedicata alle monoposto alimentate elettricamente.
Ancora molto giovane, la prima stagione nel 2014, non gode ancora dell’attenzione della sua “cugina” Formula 1, ma è riuscita a suscitare in molti curiosità e ammirazione, forse proprio grazie ai tanti piloti della top class che decidono di partecipare a questo campionato, che inizierà a Riyad, capitale dell’Arabia Saudita, tra pochi giorni, il 15 dicembre, gara trasmessa alle 12:40 su Italia1, e terminerà come di consueto con l’ePrix di New York a metà luglio del prossimo anno.
Tanti sono infatti i piloti di Formula 1 che si spostano alla Formula E, come Stoffel Vandoorne, vincitore del GP2 Series 2015 ma non confermato dalla McLaren nel corso di questa stagione, o Pascal Wehrlein, 24enne tedesco che la Mercedes non ha voluto promuovere come pilota ufficiale del team, oppure ancora come Felipe Massa, ritirato alla fine del mondiale 2017 e che competerà nella prossima stagione del campionato elettrico, misurandosi quindi con una monoposto che richiede stile di guida e tecniche molto diverse dalla classe regina.
Ma sono tanti i nomi dei piloti che dopo una breve carriera in top class ritroveremo nel corso della prossima stagione di Formula E, come Nelson Piquet Jr., figlio del 3 volte campione del mondo di F1 Nelson Piquet, Sebastian Buemi e Jean-Éric Vergne, campione in carica.
Felipe Massa, 37, ex pilota di Formula 1 sulla monoposto del team Venturi Racing di Formula E.
Al contrario di quanto si possa pensare, la Formula E è ben diversa dalla Formula 1, e si discosta da essa sia per quanto riguarda il programma di gara, sia per quanto riguarda le questioni tecniche e sportive.
Le monoposto della prossima stagione appartengono alle vetture di seconda generazione, presentate lo scorso marzo al Salone dell’Automobile di Ginevra e che utilizzeranno specifiche diverse da quelle utilizzate fino a questo momento, ossia quelle di prima generazione.
A queste vetture dall’aria futuristica e moderna sono state apportate innumerevoli modifiche, a partire dall’introduzione del tanto discusso “Halo“, ossia un dispositivo di sicurezza già presente in Formula 1 e Formula 2, che consiste in una barra in titanio che fa da protezione alla testa del pilota, e che ha portato ad un aumento del 17% del tasso di sopravvivenza del pilota in caso di impatto.
Inoltre, l’ala posteriore è stata sostituita da due elementi che coprono il profilo anteriore delle ruote posteriori che, semicoperte come quelle anteriori, riescono a migliorare l’efficienza della monoposto.
Le prestazioni non sono ancora da comparare con quelle della Formula 1, ma sono in continuo miglioramento. Nelle vetture di seconda generazione, sarà possibile raggiungere una velocità di punta di 280 km/h, 50km/h maggiore di quella delle vetture di prima generazione.
Monoposto di Formula E di prima generazione.
Monoposto di Formula E di seconda generazione.
L’ePrix – il Grand Prix della Formula E – si svolge rigorosamente in circuiti cittadini in tutto il mondo. Tra le città ospitanti troviamo Parigi, Monaco, Zurigo, Hong Kong, Berlino, presente in tutte le stagioni, e il nostro gran premio di casa nella capitale, Roma.
Il weekend di gara si sviluppa secondo un programma preciso nell’arco di due giornate, così da limitare l’impatto sulla mobilità cittadina.
Per le prime quattro stagioni, la scarsa durata della batteria permetteva di disputare solamente metà gran premio, e perciò i piloti erano costretti a sostituire la loro monoposto nel corso della gara. A partire dalla quinta stagione, invece, sarà possibile percorrere interamente la gara con l’utilizzo di una stessa vettura.
Alla vigilia della gara, tutti i team hanno la possibilità di svolgere una sessione di “Shakedown”, ossia delle prove libere che permettono ai piloti di verificare i sistemi elettronici della vettura e le condizioni del tracciato, che si ripetono per due volte la mattina del giorno seguente, poco prima delle qualifiche. Quest’ultime, si differenziano particolarmente dalla Formula 1, poichè vedono i piloti essere divisi in gruppi da 5, a seguito di un’estrazione a sorte.
Da qui inizia la prima parte di qualifiche, in cui ogni gruppo ha sei minuti per far segnare un tempo cronometrato, e a seguito della quale i 5 piloti migliori partecipano ad una seconda sessione di qualifiche nelle quali hanno a disposizione un solo giro lanciato, essenziale per decretare le prime cinque posizioni in griglia, nonché il detentore della Pole Position.
Alcune ore dopo, si svolge la gara, chiamata per l’appunto ePrix, la cui durata è di circa 50 minuti, e durante la quale è possibile utilizzare una potenza massima di 200 kW, che può essere incrementata grazie ad un sistema chiamato “FanBoost” che permette ai piloti più votati nel corso della settimana di utilizzare una potenza extra, che come una sorta di DRS può essere impiegata nell’attacco o difesa della posizione.
Il sistema di punteggio è piuttosto simile a quello della Formula 1 e degli altri campionati FIA, nel quale i primi 10 piazzamenti sono a punti. Una differenza sostanziale è l’assegnazione di punti all’autore della Pole Position (3) e del giro veloce in gara (1).
I risultati ottenuti nella categoria elettrica permettono inoltre ai piloti di accumulare punti al fine di raggiungere la Superlicenza FIA, ossia la qualifica necessaria per poter competere ad un Gran Premio di Formula 1, requisito mandatorio introdotto a partire dal 1984. Dal 2016 è stato posto un limite minimo d’età, 18 anni, anche a seguito delle polemiche nate dal debutto dell’allora 17enne Max Verstappen in top class.
Aspettiamo quindi l’inizio della nuova stagione di Formula E, che saprà come riempire il vuoto della pausa dalla Formula 1, che invece tornerà sui nostri schermi a partire da marzo!
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