Ciclismo

Come si vince nell’Opening Weekend?

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“Se non vi piace l’opening weekend, non vi voglio nemmeno conoscere”. Qualcuno avrebbe espresso in questo modo la grande attesa che si ripete ogni anno per il primo fine settimana sulle pietre. L’inverno non è ancora alle spalle, e anzi si farà sentire nel weekend fiammingo, ma il ciclismo inizia a rifiorire e iniziamo ad assaporare tutto ciò che più ci piace della primavera belga: il vento, i muri, i corridori duri come le pietre su cui si poggia la storia di questo sport

Sabato 25 febbraio la Omloop Het Nieuwsblad, domenica 26 febbraio la Kuurne-Brussel-Kuurne, il momento che ogni appassionato di ciclismo con tendenze verso Nord aspettava minimo dal mondiale di ciclocross. Due corse abbastanza diverse nella loro essenza: la KBK è una delle semiclassiche fiamminghe che maggiormente strizza l’occhio ai velocisti. Dopo il Kluisberg ci sono 45 chilometri sostanzialmente pianeggianti, che permettono alle squadre di riorganizzarsi e portare il proprio uomo più veloce a disputare lo sprint, in un gruppo che solitamente conta tra i 35 e i 60 corridori

Decisamente più aperto è il pronostico della Omloop Het Nieuwsblad, la corsa più dura e ricca di muri: Wolvenberg, Molenberg, Berendries, Muur Van Geraadsbergen e Bosberg sono nel menù per gli ultimi 55 chilometri. L’edizione più memorabile rimane quella del 2015, quando Ian Stannard fece impazzire Patrick Lefevere e i tre corridori della Quick-Step che erano nel suo stesso gruppetto.

L’anno scorso vinse Wout Van Aert, in maglia di campione belga, attaccando prima del Bosberg e arrivando da solo. Quest’anno non ci saranno né lui, né Van Der Poel, né Pogačar, per cui il pronostico si rivela ancora più aperto. Ma che tipologie di corridori e che composizione di squadra potranno vincere in questo opening weekend?

 

Velocista resistente: Jasper Philipsen, Jordi Meeus, Arnaud De Lie

ORDINE DI ARRIVO Tour de France 2022, tappa 15 classifica: vince Philipsen in volata

© LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI

Nonostante tutte le côte presenti nel finale di corsa, la Omloop non è necessariamente la classica del nord più selettiva, specialmente quando i corridori trovano vento contrario tra il Bosberg e il traguardo di Ninove, che rende più difficile il compito per i fuggitivi. L’esempio perfetto è molto recente: nel 2021 la Quick-Step riuscì a tenere la corsa estremamente chiusa e portare alla vittoria allo sprint Davide Ballerini, che regolò un gruppo di 45 corridori. La Trivella di Cantù sarà al via anche quest’anno, ma probabilmente non con la gamba di quell’inizio stagione. Inoltre, ci sono diversi velocisti che possono sopravvivere a una corsa mediamente dura e giocarsi la vittoria.

Jasper Philipsen è probabilmente il miglior velocista del mondo in questo momento, ma sa anche difendersi più che bene nelle corse del nord. Quest’anno ha scelto di voler puntare forte sulle corse alla sua portata in primavera. A sua disposizione avrà una Alpecin-Deceuninck priva di Van Der Poel, ma comunque fortissima per questo tipo di gare, che può anche giocarsi la carta Søren Kragh Andersen in un tentativo da lontano.

Discorso simile per la Lotto-Dstny di Arnaud De Lie, attesissimo alla prima da favorito in una classica World Tour sulle pietre. Il Toro di Lescheret è stato capace di ottenere 9 vittorie al suo primo anno da pro nel 2022 e anche quest’anno è partito fortissimo, mostrando una condizione impressionante all’Étoile de Besseges. Per ora si è dimostrato non solo come un velocista, ma come un ciclista completo e adatto a corse ben più dure. Questa Omloop sarà un bel banco di prova per lui in vista del resto della primavera.

Arnaud De Lie è stato indicato da molti corridori al via come uno dei favoriti per la Omloop (foto Getty Images)

Si parla meno di Jordi Meeus, ma il venticinquenne della Bora Hansgrohe è un altro che può essere lì a giocarsela in volata in caso di corsa meno selettiva. Quest’anno sembra in ottima forma, anche se non ha ancora vinto. L’opening weekend può essere l’occasione giusta, soprattutto domenica alla Kuurne.

In solitaria: Stefan Küng, Tim Wellens, Jasper Stuyven

Stefan Küng opens the team's counter!

Non tanto perché possono vincere quasi solo così, quanto perché sono chiaramente la miglior opzione delle rispettive squadre. La Groupama FDJ punta ancora su Stefan Küng dopo la solidissima campagna del Nord dello scorso anno. Lo svizzero chiuse senza vittorie, ma con podi alla E3 Harelbeke e alla Roubaix. Questa volta non ci sarà Valentin Madouas al suo fianco, ma una squadra di ottimi faticatori (Le Gac e Geniets) e giovani interessanti (i britannici Askey e Watson), di cui sarà comunque il faro indiscusso.

Un altro molto forte sui muri potrebbe essere Tim Wellens. Durante tutta la sua carriera ha abituato a inizi di stagione folgoranti, e anche al suo primo anno in maglia UAE Emirates non è stato da meno. Nelle prime uscite insieme a Pogačar (Clasica Jaén e Ruta del Sol) ha già fatto vedere di poter essere il luogotenente extralusso di cui lo sloveno aveva bisogno per le classiche, oltre a togliersi lo sfizio di vincere una tappa in Andalucía. Alla Omloop Tadej non ci sarà, quindi Wellens avrà una buona chance per mettersi in mostra. Negli ultimi anni spesso ha lasciato a desiderare quando si è trovato a correre per sé stesso nelle classiche, sbagliando spesso il timing dell’azione, ma l’aria della nuova squadra potrebbe fargli bene.

la prima vittoria di Tim Wellens in maglia Uae alla Ruta del Sol (© SprintCyclingAgency)

Jasper Stuyven è un ex vincitore della Omloop (2020), e quest’anno non dovrà dividere la leadership con Mads Pedersen. Il danese, infatti, non sarà presente nemmeno alla Kuurne, corsa che vinse nel 2021. Sarà quindi una buona occasione per il capitano della Trek Segafredo, sicuramente tra gli uomini da tenere d’occhio anche in caso di volata di un gruppo ristretto.

Più siamo e meglio è: Ineos Grenadiers, Jumbo Visma, Bahrain Victorious

Già alla Omloop 2022 Ineos e Jumbo Visma avevano provato a sfruttare la superiorità numerica, con Narvaez e Pidcock da una parte e Benoot e Van Aert (poi vincitore) dall’altra (© Getty Images)

Nelle classiche del nord più che in qualsiasi altra corsa la superiorità numerica è spesso fondamentale, come ha ampiamente insegnato la Quick-Step in tutte le sue declinazioni negli ultimi 30 anni. Inoltre, lo spauracchio di De Lie spingerà i team numericamente migliori a fare corsa dura per non portarsi il giovane belga in volata.

La squadra sulla carta più profonda per questo opening weekend è la Jumbo Visma, che anche senza Van Aert rimane il blocco da classiche più forte in assoluto. Tiesj Benoot, Christophe Laporte e i nuovi arrivati Jan Tratnik e soprattutto Dylan Van Baarle sono tutti potenziali vincitori di questa corsa e di monumento sulle pietre, anche se sono tutti al debutto stagionale. Ci sarà quindi grande curiosità, sia per avere un primo test della condizione di ognuno in vista della primavera, sia per le nuove soluzioni tattiche di una squadra già fortissima che ha aggiunto il vincitore dell’ultima Roubaix, aspettando che si unisca anche WVA.

Si sono invece già fatti vedere parecchio in questo mese di febbraio gli ex compagni dello stesso Van Baarle. La Ineos sta diventando una squadra sempre più orientata verso questo tipo di corse, con corridori giovani che sembrano destinati a vincere più prima che poi una grande classica. Tom Pidcock è in grande spolvero dopo la vittoria in Algarve, Ben Turner ha rotto il ghiaccio alla Vuelta a Murcia e vuole iniziare la sua breakout season, così come il super talento statunitense Magnus Sheffield, un altro per cui è solo questione di tempo.

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La prima vittoria in carriera di Ben Turner alla Vuelta a Murcia (Getty Images)

La Bahrain Victorious è un gradino sotto, ma ha un paio di opzioni interessanti e sembra aver ritrovato le sensazioni di due anni fa dopo un 2022 in chiaroscuro. Matej Mohorič ci proverà sicuramente, ma anche Fred Wright può essere un nome spendibile, sia in attacchi da lontani che in una volata non troppo ristretta, anche se finora non ha raccolto quanto potrebbe in situazioni di gruppetto per errori di valutazione. Parlando di volate, la grande speranza italiana per il futuro si chiama Jonathan Milan, anche lui partito fortissimo. Non bisogna aspettarsi troppo nel breve termine, ma sarà una bella occasione per il friulano per fare ulteriore esperienza e provare a giocarsi le proprie carte, soprattutto domenica alla KBK.

I jolly: Casper Pedersen, Hugo Page, Benoit Cosnefroy

La Soudal Quick-Step avrebbe potuto ovviamente rientrare anche nella categoria precedente con il suo blocco storico. Scegliamo però di porre l’attenzione sull’ultimo arrivato. Casper Pedersen è un po’ sparito dai radar negli ultimi anni in DSM, ma col cambio di maglia ha già trovato la vittoria alla Figueira Classic. Ovviamente si tratta di un contesto molto differente, ma l’entusiasmo della nuova squadra, alcuni risultati passati (la Paris-Tours vinta nel 2020 su tutte) e soprattutto la possibilità di sfruttare i giochi tattici del Wolfpack gli potrebbero dare nuovi spazi per emergere.

La vittoria di Casper Pedersen su Benoit Cosnefroy alla Paris-Tours 2020 (© G.Demouveaux )

In quella Paris-Tours batté in uno sprint a due Benoit Cosnefroy, che sorprendentemente non si è mai misurato con le classiche del pavé. Il corridore dell’AG2R inizia qui il suo avvicinamento al debutto al Fiandre, forse motivato anche dal risultato dello scorso anno di Madouas, profilo dalle caratteristiche molto simili. In una squadra in cui Van Avermaet e Naesen faticano a essere competitivi potrebbe essere lui il fattore x.

Parlando di francesi e di rivelazioni, Hugo Page è sicuramente pronto ad esplodere. Il corridore della Intermarché, una delle squadre del momento, viene da un periodo di allenamento in Grecia insieme a Ioannis Tamouridis, uno dei pochi corridori stranieri della storia della Euskaltel Euskadi, ora membro dello staff della formazione belga. Una preparazione per le classiche insolita ma che potrebbe dare i suoi frutti, anche perché il corridore è di quelli veri. Insieme a lui ci saranno Mike Teunissen, altro uomo veloce ma decisamente più scafato ed esperto per queste gare, e Rune Herregodts, altro giovane da tenere d’occhio, anche se con caratteristiche più da passista.

 

Giovanni Valenzasca

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