Tra le splendide scogliere della Costa Azzurra e panorami mozzafiato che solo il principato di Monaco sa regalare, si è ufficialmente aperta la stagione tennistica 2022 sul rosso. Ancora una volta infatti il Rolex Monte-Carlo Masters, giunto alla sua 125esima edizione, ha regalato spettacolo e tante storie da raccontare. Un torneo dal sapore speciale, quello di quest’anno, soprattutto per via del ritorno della gente sugli spalti, dopo 2 anni di assenza per via della pandemia. Il Monte-Carlo Country Club ha ospitato infatti ben 132.500 spettatori nel corso dell’intera settimana, con tutti i campi sold-out già dal mercoledì. I match dunque sono stati disputati in un clima di grande passione, in cui si percepiva un forte desiderio di ammirare tennis di alto livello dal vivo dopo tanto tempo.
Su questo è possibile affermare come il pubblico sia stato accontentato dai giocatori, capaci di regalare match memorabili e lottati fino all’ultimo colpo. Basti pensare che per la prima volta, dall’inizio dell’era Open, tutti i quarti di finale del venerdì si sono conclusi al terzo set, permettendo agli spettatori di vivere una giornata di 12 ore di tennis non stop sul campo centrale Rainier III. Il clou di quel venerdì è stato sicuramente il match tra Sinner e Zverev, durato tre ore e sette minuti e disputato in un’atmosfera passionale e incredibilmente magica. Andiamo però con ordine e ripercorriamo alcuni dei momenti salienti del torneo monegasco, analizzando le indicazioni che ci ha suggerito.
Tsitsipas II, principe di Monte-Carlo
Dopo il successo del 2021, ancora una volta è il greco Stefanos Tsitsipas a trionfare al Monte-Carlo Country Club. Un luogo in cui il numero cinque al mondo si trova davvero a suo agio e riesce ad esprimere al meglio il suo straordinario talento, regalando rovesci spettacolari e colpi d’altri tempi. Colpi memorabili come la volée in tuffo realizzata nel corso dei quarti di finale contro Schwartzman, a ricordare un po’ il tuffo di Panatta a Roma nel 1976 o quello di Becker a Wimbledon. Un gesto tecnico tra l’altro realizzato sul 5-4 40-40 del terzo set, che ha permesso a Tsitsipas si andare a match point. Oltre a questo però sono stati tanti altri i colpi capaci di far esplodere il pubblico sulle tribune, in un torneo giocato e gestito davvero da grande campione. In tutta la rassegna, infatti, il greco ha concesso solo un set a Schwartzman nei quarti di finale, durante l’incontro più complicato ma risolto con classe. L’argentino è stato davvero capace di mettere in grande difficoltà il neocampione del torneo, andando addirittura avanti 4-0 nel set decisivo. Proprio questo forse è stato il turning point del cammino di Tsitsipas a Monte-Carlo, capace di mettere in fila 6 game quando ormai era ad un passo dalla sconfitta. Dopo questa partita, infatti, il greco ha gestito al meglio la situazione sia in semifinale, sfruttando uno Zverev scarico dopo la lotta con Sinner, sia in finale contro lo spagnolo Davidovich-Fokina. Un atto finale in cui non sono mancate le difficoltà, soprattutto nel secondo set, superate però al meglio con un tie-break finale quasi perfetto. Un ultimo sforzo che gli è valso il titolo per la seconda volta di fila, dopo il successo dello scorso anno contro Rublev. Ora al greco spetta però il compito più difficile, ovvero quello della riconferma. Una prova del nove per far sì che questa vittoria non rimanga solo un exploit isolato, bensì l’inizio di tanti altri successi. Pure essendo ancora giovane, infatti, già tante volte in carriera il greco non ha mantenuto le attese a lungo, per via di infortuni e altri motivi. Questa volta ci riuscirà? Lo scopriremo solo seguendo i prossimi tornei.
Il protagonista che non ti aspetti, Alejandro Davidovich-Fokina
Partito da numero 45 della classifica mondiale ai nastri di partenza, il tennista spagnolo si è spinto inaspettatamente fino all’atto finale del torneo. Un cammino, quello dell’andaluso, caratterizzato da grandi imprese e partite giocate con il cuore. Grinta e voglia di lottare sono solo state sicuramente le caratteristiche che hanno colpito di più del tennista spagnolo e che gli hanno permesso di ottenere successi contro campioni del calibro di Fritz, Dimitrov, ma soprattutto Novak Djokovic. Al Monte-Carlo Country club c’era grande attesa per il ritorno sui campi da gioco del serbo, con la prospettiva di vederlo impegnato in uno scontro generazionale con Alcaraz ai quarti di finale. Tutto è svanito però abbastanza in fretta, per via della splendida prestazione di Davidovich-Fokina contro il numero uno del mondo. Leader della classifica rimasto comunque a Monte-Carlo, per allenarsi e godersi al meglio il prosieguo del torneo.
Tornando però allo spagnolo Davidovich-Fokina, prestazioni di altissimo livello si sono ripetute poi anche con Goffin, Fritz e Dimitrov, eliminati in successione dimostrando una tenuta mentale e fisica di altissimo livello. Insomma il nativo di Málaga non sarà il giocatore che colpisce per stile e non possiede straordinari colpi da KO, ma è un fantastico esempio di tennista solido dal punto di vista fisico, mentale e con un cuore gigantesco capace di superare ogni avversità. Non a caso l’immagine che ci portiamo dietro del giocatore di Malaga durante il torneo, è sicuramente quella delle sue grandi esultanze dopo un punto ottenuto con lotta e sudore. Fatiche che gli hanno permesso di conquistare la sua prima finale a livello 1000 e la top 30, con il suo best ranking al numero 27 della classifica mondiale.
Il match più emozionante del torneo: Sinner vs Zverev
La partita che tutti ricorderanno tra qualche anno di questo torneo di Monte-Carlo 2022, sarà sicuramente quella tra Jannik Sinner e Alexander Zverev. Un match di lotta, ribaltamenti continui, colpi di scena e spettacolo puro, in campo e sugli spalti. Si perché anche sulle tribune il pubblico italiano (e non solo) ha saputo dare spettacolo, ricreando un clima quasi migliore di alcuni tra gli stadi calcistici più caldi al mondo. Un sostegno continuo e incessante verso Jannik Sinner, idolo di casa, tra cori e bandiere tricolori sventolanti. Qualche frizione con il tedesco Zverev poi c’è stata tra gli spettatori del centrale, ma sempre nel segno della lealtà e del rispetto che caratterizzano il tennis. Non a caso alla fine del match il pubblico ha tributato un applauso a scena aperta per il tedesco, meritevole di aver vinto la battaglia tennistica sul campo. Una partita decisa veramente per un’inerzia al tiebreak del terzo set, con 112 punti totali conquistati da Zverev e 101 da Sinner. Nonostante la sconfitta, però, il tennista azzurro ha dimostrato ancora una volta di essere arrivato al livello dei migliori e come manchi davvero poco per riuscire a vincere qualcosa di importante. Intanto l’immagine che ci portiamo dietro dopo questo torneo di Monte-Carlo 2022, è quella del campo Rainier III in estasi e colorato di tricolori a sostegno del grande campione Jannik Sinner.
Due campioni di qualità ritrovati: Musetti e Dimitrov
Tra i protagonisti dell’edizione 2022 del torneo monegasco, non si possono non citare Grigor Dimitrov e Lorenzo Musetti. Due tennisti ritrovati, dopo un inizio di stagione non brillantissimo, accomunati da un gioco di altissima qualità e dal rovescio a una mano tra i più belli del circuito. Giocatori come loro non fanno altro che bene al tennis e allo spettacolo che questo sport può regalare, grazie alla loro sensibilità, talento e maestria quando sono sul campo da gioco. Naturalmente i due tennisti hanno storie, esperienze e vissuti assolutamente diversi, basti solo osservare i risultati ottenuti in carriera e l’età anagrafica. Allo stesso tempo è interessante accomunarli per il talento e la qualità di gioco che sanno esprimere, ritrovata proprio in questo torneo di Monte-Carlo. Il bulgaro, infatti, è stato capace di spingersi fino alla semifinale, battendo un avversario di alta classifica come Hurkacz nei quarti, mentre Musetti ha vinto un grande match contro Auger Aliassime e ha sfiorato la vittoria contro l’esperto Diego Schwartzman, con più di qualche rimpianto. L’immagine che ci portiamo dietro dei due giocatori, però, è di sicuro quella dei loro rovesci ad una mano scagliati, soprattutto in lungolinea, con un mix tra eleganza e potenza straordinario.
Il vero specialista del rosso: Diego Schwartzman
Un elogio particolare spetta di diritto al tennista argentino Diego Schwartzman, che ancora una volta si è dimostrato un grande specialista di questa superficie. In un’epoca in cui gli specialisti sono sempre meno e si va sempre più verso tennisti abili nel saper giocare ovunque, un tennista come l’argentino è da osservare con cura e straordinaria ammirazione. Un vero e proprio esempio di come con impegno e dedizione, si possano superare anche limiti fisici importanti per competere ad alto livello. Nonostante il suo metro e settanta e 29 primavere sulle spalle, infatti, il Peque è riuscito ancora una volta a superare giocatori più forti fisicamente e giovani di lui, come Khachanov, Fucsovics e Musetti. Lo stop è arrivato solo con Tsitsipas, però con tantissimi rimpianti e un successo distante solo 2 games. Nonostante il blackout nel terzo set dei quarti di finale, però, l’esempio di Schwartzman è da portare ai più giovani, così come l’immagine dei suoi recuperi in ogni angolo del campo sui teloni del Rainier III.
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