Da qualche ora non si parla d’altro. Le dichiarazioni di Steven Zhang, rilasciate sul proprio profilo Instagram, spezzano definitivamente l’illusione di chi percepiva questa situazione come “normale”. No, non è così.
Quello che sta accadendo da una decina di giorni è grottesco e paradossale. Si sprecano fiumi d’inchiostro, la stampa gongola e lucra in maniera viscida ed ossessiva su ogni nuovo attore che sale sul palco e con passione grida il suo punto di vista, dimenticandosi quale sia il punto focale attorno a cui ruota tutta questa miscellanea di frasi fatte, attacchi in punta di fioretto e risposte più o meno piccate.
Quando il presidente della Lega Calcio bypassa il consiglio e decide di rinviare la partita perché la Juventus non vuole rimborsare l’incasso di una partita quantificato in 5 milioni di Euro, giustificandosi come “tutela del prodotto”, ma nel contempo in piena libertà concede ad altre partite di disputarsi a porte chiuse, cosa ottiene se non il deprezzamento di quello stesso prodotto che, per tue stesse ammissioni, stai cercando di proteggere?
Quando la stessa Lega Calcio decide in piena libertà di sottoporre le date più congrue per recuperare questa fondamentale partita e il suo preziosissimo guadagno, e l’Inter nella persona di Marotta decide di tutelare i propri interessi chiedendo chiarezza sul recupero di Inter-Sampdoria, rinviata per l’emergenza CoronaVirus, sbaglia?
L’errore di fondo è che non importa quanto questa situazione sfiori la pandemia: la partita DEVE essere giocata a porte aperte, perché quei 5 milioni fanno gola, troppa gola. E quando si riesce miseramente a spostare il focus della discussione da “Prima la salute e la sicurezza di tutti” ad una misera, sterile e futile discussioncina tra tifosotti da tastiera, in cui la fede viene prima di ogni cosa, il successo è assicurato.
In questo solco, in cui ormai le fazioni si sono ben compattate in buoni e cattivi, in bianconeri e nerazzurri, in cartonati e retrocessi, dopati e prescritti, di mamme e sorelle che sui social volano come fossero caramelle, pesano come un macigno le parole di Steven Zhang, presidente dell’inter.
Caro Steven, hai sbagliato tutto. Il mezzo, le parole, le emoji, un attacco durissimo, personale, sfrontato alla Lega e al suo presidente. Tutto ciò è sbagliato. Una persona intelligente, che occupa un posto come il tuo, sa che tutto questo è sbagliato.
Però ti capisco. Capisco la rabbia, la frustrazione nel vedere una situazione così semplice gestita in maniera barbara per le pressioni di altri a cui interessa solo il proprio tornaconto, che esso sia economico o sportivo poco importa. Capisco che sia estremamente fastidioso, per usare un eufemismo, che la Lega Calcio quasi speri nell’uscita della tua società da un prestigioso torneo europeo, solo per rimediare ai propri grossolani errori. Capisco che ti senti danneggiato da una serie di scelte su cui non puoi avere diritto di parola. Perché caro Steven, in Italia funziona così. Più sei giovane, meno conti. Non importa quanto tu possa aver ragione, quanto le tue parole squarcino il velo di Maya che ricopre la sfera di comando della Serie A.
Hai sbagliato. Cancella tutto, chiedi scusa, e accetta quello che ti propongono. Bisogna tutelare quel che resta del prodotto, se ne esiste ancora uno.
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