Atletica

Can we have two golds, Gimbo?

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Allora, dove eravamo rimasti?! Ah, sì…

Ecco dove eravamo rimasti: Tokyo, Primo Agosto 2021.

In Italia per molti era l’ora di pranzo. Quelli che si nutrono di sport, però, avevano un appuntamento con l’eternità. Per Gimbo Tamberi era finalmente il momento di cogliere la rosa che aveva a lungo curato, a dispetto di qualunque avversità.

Tre anni fa il racconto del suo avvicinamento ai Giochi di Tokyo era stato un percorso accidentato scaturito da una delusione atroce, alla quale erano seguiti dubbi, delusioni, paure e frustrazioni. Ma anche una forza di volontà irreale, una capacità di continuare a credere nelle proprie possibilità che a tratti era sembrata perfino preoccupante. Veder svanire il sogno più grande quando ti sembra già di poterlo toccare, passare anni a ricostruirlo, rendersi conto che le cose non stanno andando nel verso sperato, non abbassare nemmeno di un centimetro l’asticella. Mai. Perché Gimbo è questo, e non potrebbe essere in nessun altro modo. 

“Attento a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo”. Tamberi è sfuggito alle insidie di questo (abusato) aforisma più in fretta di quanto ci si metta a pronunciarlo.

I tre anni intercorsi tra l’oro di Tokyo e Parigi 2024 non hanno fatto altro che certificarne l’ingresso nell’élite della storia sportiva italiana. Un mese dopo l’oro olimpico, il marchigiano si è imposto anche nelle finali della Diamond League, successo bissato l’anno successivo. Poi sono arrivati il titolo europeo outdoor nel 2022 a Monaco di Baviera e quello mondiale a Budapest lo scorso anno. In questo modo Gimbo è diventato il secondo nella storia dell’atletica azzurra a vincere Olimpiadi, Mondiali ed Europei, dopo Alberto Cova, ma è l’unico a potersi fregiare anche dei titoli Mondiale ed Europeo a livello indoor. In poche parole: Gianmarco Tamberi ha vinto tutto il possibile.

Rimane il ragazzo esuberante e scanzonato di sempre, ma poco a poco sta trovando spazio anche l’età adulta coi suoi lati più abrasivi. La narrazione del Gimbo guascone, quello delle gag e degli atteggiamenti sopra le righe, ha sempre fagocitato il racconto del Gianmarco assennato, freddo, che sa programmare alla perfezione i grandi appuntamenti e cogliere meglio degli altri i momenti importanti della gara, quelli in cui assestare il colpo decisivo. Oppure il Tamberi che in un discorso di fronte al Presidente Mattarella fa riflettere sui risvolti più in ombra coi quali si trovano a fare i conti gli atleti, in particolare quelli degli sport individuali.

Negli ultimi anni il piccolo principe si è fatto re, pur mantenendo in pedana quell’indole genuina e la voglia di coinvolgere il pubblico che lo hanno sempre contraddistinto. Altre cose, però, sono cambiate…

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Vincenzo Bruno
Laureato in Lingue e Letterature Moderne, nato a Palermo nel 1983, vive a Isola delle Femmine, piccola località costiera alle porte del capoluogo siciliano. Aspirante insegnante e appassionato di sport, letteratura e storie, nella sua pagina Instagram “Gente di Sport” alimenta l’amore per la scrittura facendovi convergere spesso le sue più grandi passioni. Due suoi racconti brevi, Notti Bianche e La Prima Volta, sono stati inseriti nella raccolta Pausa caffè: letteratura espressa, pubblicata da Prospero Editore nel 2016.

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