Every Sport Is My Sport

Biblioteca della Cultura Sportiva, un sogno in sospeso

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Per la rubrica Every Sport Is My Sport: dopo il lancio nel Mennea Day, 12 settembre 2019, viaggio nella prima Biblioteca della Cultura Sportiva di Matera, intitolata alla Freccia del Sud.

Ero già stato a Matera per la cerimonia di chiusura della Capitale Europea della Cultura, a dicembre. Ci sono tornato sette mesi dopo in vacanza: in realtà, e con piacere, non ho visto molti turisti in meno. Semmai, nella città spoglia di quelli che erano i marchi di un anno straordinario, non ho visto niente che richiamasse una particolarità di Matera.

Prima Capitale Europea della Cultura a darsi un programma sportivo, in primis per il carattere davvero sportivo della città, poi perché il direttore generale Paolo Verri, sua l’intuizione, è uno sportivo convinto. Direttore sia del salone del libro di Torino, dove ha portato la biblioteca dedicata a Pietro Mennea, che delle attività metropolitane per Torino 2006, dimostrando grande credibilità quando parla di cultura sportiva.

https://www.matera-basilicata2019.it/it/area-stampa/comunicati-stampa/comunicati-stampa-istituzionali/1989-matera-2019-la-biblioteca-della-cultura-sportiva-al-salone-di-torino.html

Io la materia, bello il gioco di parole con Matera, l’ho conosciuta perfino in casa, perché di quel programma mio padre è stato il curatore prima e il realizzatore poi. Favorito dalle particolarità di Matera di essere una città piena di ipogei e di grotte ha mostrato le misure dello sport. I visitatori hanno così potuto vedere quanto sono alti i dieci metri della piattaforma da cui si tuffano gli atleti, o quanto saltano in alto gli astisti, le distanze percorse dai tedofori, con le repliche di alcune torce. Alzavi gli occhi e li abbassavi in un sol gesto: capivi i record più e meglio di quanto leggi una misura sul giornale o sul sito.

C’era uno spazio anche in orizzontale per il salto di Bob Beamon: 8,90.  Averli davanti a te fanno una gran impressione. E ancora, per il settantesimo anniversario della tragedia di Superga, ragazzi delle scuole medie hanno partecipato a una lezione particolare. L’autore di una graphic novel sul Grande Torino gli ha insegnato come disegnare Mazzola e compagni. Loro, ragazzi di oggi, sono così diventati amici di giocatori mai visti, forse nemmeno mai sentiti.

biblioteca della cultura sportiva

Mennea Day – Sassilive.it

Ma questi sono ricordi.  I due ideatori, Luca e Paolo, innamorati dello sport, lo sport vero, le storie e la passione, non soltanto i numeri, da subito hanno costruito il programma sulla istituzione della Biblioteca della Cultura Sportiva.

Così come l’intero cartellone era in cinque punti, per prendere spunto dai cinque cerchi olimpici, così la Biblioteca della Cultura aveva, e avrebbe ancora una matrice sportiva precisa. Nel 2019 si festeggiavano i 40 anni del record del mondo di Pietro Mennea sui 200 metri. 19’72 il tempo stabilito a Città del Messico da un atleta straordinario che resta pure il migliore esempio di cultura sportiva. Oro olimpico a Mosca, cinque lauree una volta smesso di correre. Così la Biblioteca della Cultura Sportiva è stata intitolata a Mennea. Scippandolo a Barletta, sua città Natale? No, ricordando il fatto che all’epoca Mennea si allenava spesso a Matera dove c’era già una pista.

biblioteca della cultura sportiva

Quadro Mennea – Sassilive.,it

La Biblioteca è nata con l’impegno di raccogliere i primi 2019 libri che definiscono il perimetro iniziale della cultura sportiva. Lasciando stare la fatica fatta per convincere gli interlocutori, quelli sportivi intendo, che esiste e debba essere riconosciuta una cultura sportiva.

E’ la memoria del Paese il miglior testimone: nel 2019 oltre al settantesimo della tragedia di Superga si ricordavano i 100 anni della nascita di Fausto Coppi e di Gianni Brera, i 150 anni della fondazione della Federazione Ginnastica, la stessa Matera calcio festeggiava i 40 anni di una storica promozione in B con il paradossale fallimento della squadra di calcio.

La fatica vera, che continuiamo a far tutti, è quella di pensare che lo sport non sia un patrimonio culturale del Paese, ci balocchiamo con la Var o con il campionato di calcio ridotti a tempi e modi di una serie tv. Non possiamo nemmeno rifugiarci nella Biblioteca della Cultura Sportiva.

Il progetto, che doveva generare persino dei posti di lavoro, che doveva aiutare ragazzi che vogliono impegnarsi per trovare un lavoro nello sport senza dover andare lontano da casa, a Roma e Milano, per trovare documenti e testi di riferimento, è sospeso. Non è morto, ma nemmeno scoppia di salute anche per la classica malattia italiana.

La Biblioteca che ospita i 2019 e oltre libri di sport è un bene della provincia, che pure ormai non esiste più pienamente. I dipendenti in posizione apicale fanno riferimento alla Regione. A settembre si rinnova il consiglio comunale e in questo ping pong che conosciamo, anzi, omaggio alla cultura sportiva, in questa partita di tennis tavolo la Biblioteca è una pallina che se la passa male, respinta da tutti, anche perché la Fondazione che avrebbe dovuto raccogliere i frutti dei successi seminati per anni non è considerata dai vertici della regione Basilicata, quasi che il Covid fosse colpa sua.

In fin dei conti, non avevo neanche bisogno di tornare a Matera per avere conferma che la cultura sportiva se la passa male da noi. Proprio la gestione della ripartenza lo dimostra. Grande attenzione per lo sport di vertice, nessuna attenzione, un’offesa, per lo sport di base. Matera resta, nello sport, una capitale. Anche progettuale. Il torneo Mini basket in piazza Vittorio Veneto per 26 anni ha portato in città ragazzini di tutto il mondo e altri li riporterà in futuro. Grazie all’idea di una persona, Sergio Galante, che all’ epoca dei successi, anche europei, della pallavolo femminile non si rassegnò agli sfotto’ dei suoi colleghi. Avete vinto la coppa dei campioni? Io riempio la piazza di giocatori di basket. Detto, fatto.

biblioteca della cultura sportiva

Il Torneo Pielle Matera (2019) – sito ufficiale Pielle Matera

Come ricomincerà la coppa Scirea, interrotta quest’anno, che nel 2019 ha ricordato la scomparsa di quella grande persona che era il libero della Juventus e della Nazionale.

Il torneo intitolato a lui è una bella storia di cultura sportiva. Compagno di squadra di Scirea in nazionale, quella che vinse il Mondiale nell’82, era Franco Selvaggi, materano doc, e giocatore del Torino. Dunque acerrimo rivale, per taluni, degli juventini. Invece tanto affezionato a Scirea da cogliere al volo il suggerimento di Zico, suo compagno nell’Udinese, che durante un raduno a Matera, gli disse: ma perché non organizzi un torneo per Gaetano?

Non ci sono più segni di Matera Capitale Europea dello Sport ma i Sassi parlano e raccontano tante storie: se trovate una guida buona imparate che con Aleppo e Gerico, Matera è una delle tre città più antiche del mondo. Saperi e sapori di una cultura sportiva che dovremmo aver il coraggio di onorare ovunque e sempre.

Riccardo Corsolini
Cresciuto tra torri, tortellini e palla a spicchi. Scrivo di Sport sin dalle medie e dal liceo, con tesi su Basket e "Una visione Olimpionica della Cultura". Tifo Fortitudo, Bologna, Ferrari, Ducati e seguo tutto il mondo attorno ai 5 cerchi.

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