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Biathlon 2024: un bentornate a voi care emozioni

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Un’altra stagione invernale ci sta corteggiando, le temperature calano e le giornate si accorciano. Un’unica fiaccola potrà scaldare i nostri sofferenti cuori di amanti dello sport. Il biathlon 2024 è alle porte. Preparate i vostri vari device, inforcate i vostri ideali sci stretti e armatevi di tante aspettative, lo spettacolo è assicurato. Le emozioni fioccheranno come nel turbinio di una candida tempesta di neve.

IBU World Cup 2024

La quarantasettesima edizione della Coppa del Mondo è ormai declinabile al presente. Il 25 novembre all’Östersunds skidstadion le staffette miste daranno il via al grande circo bianco del biathlon. Come da tradizione nove saranno le tappe della Ibu World Cup 2024, alle quali si affiancherà l’appuntamento mondiale di Nove Mesto.

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Johannes Thingnes Bø

Per la Coppa maschile la chiave di lettura della stagione sarà sempre la stessa: qualcuno riuscirà a fermare lo strapotere del norvegese Johannes Thingnes Bø?
Si parla di strapotere ma può essere chiamata tranquillamente egemonia. Quello che il norvegese sta avendo sul circuito del biathlon è a tutti gli effetti un dominio incontrastato che raramente si è visto, anche da parte di Bjørndalen e Fourcade. Nel 2023 è ancora imbattuto in una gara di Coppa del Mondo (13 vittorie su 13 tra prove individuali e staffette) e se si allarga il campo a tutta la stagione scorsa troviamo che su 23 gare di Coppa sia arrivato giù dal podio solo una volta, all’esordio a Kontiolahti. Vincendo dunque 20 competizioni in tutto. Nelle ultime gare prima dell’inizio della Coppa 2023/2024 ha ripreso dove ha lasciato dominando indiscutibilmente la sprint e la mass start delle prime prove stagionali di Sjusjøen. Candidandosi così per l’ennesima volta al ruolo di favorito indiscusso per la sfera di cristallo. Quella alle porte sarà un’annata in cui vorrà dimostrare ulteriormente che il titolo di “migliore di sempre” gli si addica in pieno.

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Chi potrà contrastare l’egemonia Bø?

Il biatleta che più ha dimostrato di poter minimamente competere con “Giovannino” è il suo connazionale Sturla Holm Lægreid, etichettato, per sua sfortuna, come eterno secondo dietro allo strapotere di Johannes. Il “Professore del poligono“, così chiamato per la sua incredibile precisione nelle sessioni di tiro, esce dalla stagione scorsa con la consapevolezza di essere l’avversario principale che si interpone tra il connazionale e la storia del biathlon. Sturla arriva da un’estate dove a detta sua è riuscito ad aumentare la propria velocità sugli sci senza andare a compromettere la precisione al tiro. Questo sarà molto probabilmente uno dei punti chiave per la stagione a venire

Un gradino più sotto troviamo il francese Quentin Fillon Maillet che dopo una stagione ben lontana a livello di risultati, pur andando comunque forte sugli sci, da quella del 2021/2022 vuole tornare alla carica per la generale e promette battaglia al duo norvegese. Sempre fra cugini oltralpe c’è Emilien Jaquelin. Il quale dopo una stagione parecchio difficile, resa ardua da motivi emotivi personali, vuole provare a rinascere per tornare quello del 2020/2021.

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In casa Svezia troviamo il duo formato da Martin Ponsiluoma e Sebastian Samuelsson. I due non hanno ancora dimostrato di essere solidi e affidabili per tutta la durata di una stagione, ma comunque rimangono gli unici due ad aver battuto Johannes in una prova individuale nel 2023, nella Mass Start dei mondiali. Quest’anno potrebbe essere finalmente l’anno buono per la definitiva esplosione, soprattutto per Martin, oppure l’ennesimo anno con pochi acuti e tanti brutti risultati.

Tornando in Norvegia, sicuramente c’è un occhio di riguardo per Vetle Sjåstad Christiansen, il cosiddetto uomo della provvidenza, e Johannes Skjevdal Dale. Magari non due fenomeni assoluti ma che comunque hanno dimostrato di poter competere per risultati importanti. Christiansen soprattutto con le sue due Coppe di specialità vinte nella scorsa stagione.

La Germania punta principalmente sull’eterno Benedikt Doll che nella scorsa stagione è riuscito a portare a casa l’unica vittoria della stagione non scandinava. Il tedesco è sempre stato una garanzia di risultati con saltuari acuti e rappresenta una sorta di guida per tutto il movimento maschile tedesco.

La lotta per il pettorale blu si ripromette molto scoppiettante e agguerrita, dato che avremo nuovamente lo scontro tra lo svizzero Niklas Hartweg e l’italiano Tommaso Giacomel. Lo svizzero l’anno scorso la spuntò all’ultima tappa a Holmenkollen grazie a uno stupendo secondo posto nella Mass Start finale della stagione. Tommaso invece, dopo un anno a rincorrere il pettorale blu dello svizzero, fallì l’assalto all’ultima tappa.

Julia Simon e la grandissima schiera di contendenti

La sfolgorante Julia Simon del 2023 si riproporrà ai nostri occhi, pur dopo i guai extra sportivi che l’hanno interessata in estate? Difficile a dirsi. Riproporre lo strapotere psichico e fisico messo in luce lo scorso inverno potrebbe esser impresa ardua. Dinanzi ad un ipotetico corollario statistico relativo alla carriera della transalpina verremmo immediatamente folgorati dalla grande unicità della passata stagione. Mai infatti Julia Simon riuscì ad ottenere percentuali al tiro così costanti.

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Banalissimi dati utili a rimpinguare le gole di tutti noi bulimici di statistiche che però mostrano una chiara diapositiva dell’attuale situazione della Coppa del Mondo femminile. Nessuna atleta da quasi un decennio, nemmeno l’eccezionale Dorothea Wierer del biennio 2018-2020, è infatti riuscita a mantenere un livello tale da rendere la leadership una mera aspirazione per le altre contendenti. E dunque qui si innesta un infinito contingente di quesiti sulla stagione che verrà.

Le sorelle Öberg inizieranno finalmente a capitalizzare? Riuscirà la compagine femminile di casa norge ad imitare lo strapotere dei colleghi di nazionale? Dove si posizioneranno le varie Davidova, Vittozzi, Wierer e Braisaz nell’astruso scacchiere che potrebbe delinearsi? Vi saranno nuove rivelazioni nel grande giuoco della generale?

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Tante le domande ma un’unica certezza. La Coppa del Mondo femminile sarà foriera di emozioni, colpi di scena ed incertezza. Un mix che forse, nemmeno troppo velatamente, da anni rende il movimento femminile più avvincente della galassia maschile degli egemoni Bjørndalen, Fourcade e ora Bø.

Il biathlon di casa Italia

Quella che sta per iniziare potrebbe essere una stagione ricca di traguardi per i colori azzurri, sia per le donne che per gli uomini. Dopo lo splendido Mondiale di Oberhof dello scorso febbraio (un oro, un argento e due bronzi), Lisa Vittozzi si candida come una delle pretendenti più accreditate alla vittoria della Coppa del Mondo.

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L’atleta di Sappada ha beneficiato molto dagli allenamenti al tiro con il tecnico Jonne Kähkönen. La precisione con la carabina le ha permesso di gareggiare con molta più tranquillità anche sugli sci, dove ha sempre reso molto bene. Lei stessa ha dichiarato che dopo le due Coppe nell’Individuale (2019 e 2023) vuole puntare ora alla Coppa generale e dovrà guardare, oltre alle solita Simon e alle sorelle Öberg, anche in casa azzurra. Dorothea Wierer, ormai l’atleta più vincente in attività con i suoi tre ori mondiali e le due Coppe in bacheca, vuole sorprendere ancora, in primis se stessa, lavorando sodo giorno per giorno senza particolari obiettivi. Ma con la costanza che ha contraddistinto le ultime nove stagioni consecutive che l’hanno vista costantemente fra le prime dieci atlete di Coppa.

Ai nastri di partenza ci saranno le altre due medagliate di Oberhof, Samuela Comola e Hannah Auchentaller, le quali punteranno a giungere tra le prime dieci, e le due giovani Beatrice Trabucchi e Rebecca Passler. Ci sono in ballo due posti soprattutto per la staffetta femminile dei Mondiali di Nove Mesto, in cui le azzurre dovranno difendere il titolo di campionesse del mondo.

Per gli uomini invece cresce l’attesa per la prima vittoria in Coppa di Tommaso Giacomel. Per il 23enne trentino, dopo le due medaglie di Oberhof, i due podi di Coppa del Mondo e le belle parole spese per lui da sua maestà , questa stagione è la prova della conferma ad altissimi livelli. Ci si aspetta costanza nei risultati e magari la prima vittoria in Coppa per iniziare a mettere nel mirino i giochi di Milano Cortina 2026.

Lukas Hofer ormai è il senatore del gruppo azzurro. Ha saltato per problemi fisici l’intera stagione scorsa ma ha fatto una buona preparazione e delle buone prove in vista del 2024, mentre Didier Bionaz vuole seguire le gesta e le orme del suo amico e coetaneo Giacomel. Un po’ più riflessivo al poligono rispetto al trentino, Bionaz ha bene impressionato nei raduni al Nord e punta anche lui a crescere togliendosi qualche altra grossa soddisfazione, magari ancora ai Mondiali nella staffetta mista.
Da tenere sicuramente d’occhio i giovani Elia Zeni e Patrick Braunhofer. Entrambi proseguiranno la loro crescita nelle tappe di Coppa del Mondo: Zeni può e deve avere pazienza imparando e confrontandosi con gli atleti top, mentre Braunhofer specialmente sugli sci ha ampi margini di miglioramento.

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Ibu Cup

L’intero circuito del biathlon si sta lentamente svegliando dal letargo. Il prossimo 30 novembre infatti in quel di Kontiolahti prenderà il via anche la sedicesima edizione dell’Ibu Cup, oltre la trentesima se volessimo considerare la quasi esotica esperienza della Coppa Europa.

Nove saranno le tappe in programma della seconda competizione stagionale targata IBU. Da Kontiolahti alla doppia tornata ad Obertilliach, passando per Idre, Sjusjøen, Arber e le nostre Val Martello e Val Ridanna. Nel mezzo, a fine gennaio, avranno luogo a Brezno i canonici premondiali Campionati Europei. Differentemente da quanto avvenga in seno alla dicotomia Coppa del Mondo – Mondiali, i risultati della rassegna europea incideranno sulla classifica generale di Ibu Cup. Testimonianza di quanto nella seconda competizione IBU permanga tutt’ora una visione piuttosto continentale della disciplina del biathlon.

Se parrebbe lecito non attendersi nulla di differente dall’ormai usuale dominio norge fra gli uomini, in ambito femminile il canovaccio parrebbe esser piuttosto variegato. Di sicuro le prime tappe di dicembre ci aiuteranno a ben comprendere chi possa in primavera fregiarsi dello scalpo del successo.

A cura di Leonardo Bonocore, Matteo Festa e Matteo Salina

La Redazione
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