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Biathlon 2023 – Fuoco alle polveri

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Dopo una lunghissima pausa di oltre otto mesi torna a far capolino il biathlon. Fra paesaggi bucolici e temperature non esattamente estreme la penisola scandinava ci proietterà in un vortice di carabine e sci.

COPPA DEL MONDO 2023

Premessa

La Coppa del Mondo 2022/23 sarà naturalmente una manifestazione ricca di emozioni, colpi di scena e grandissime imprese sportive. Eppure qualcosa mancherà, o meglio qualcuno. Il comitato esecutivo dell’IBU (International Biathlon Union ndr) ha infatti deciso lo scorso agosto di prolungare l’esclusione degli atleti russi e bielorussi a tutta la stagione 2023. Se questo non bastasse l’invasione russa dell’Ucraina ci priverà probabilmente di una nazionale giallo-azzurra in forze. Naturalmente non spetta a noi produrre delle valutazioni sulle politiche adottate dalle maggiori federazioni internazionali tantomeno dei giudizi di stampo geopolitico. Quel che è certo è che l’assenza degli atleti ucraini, bielorussi e russi lederà allo spettacolo, soprattutto alla luce di una stagione – la passata – in cui si sono messi in luce per costanza atleti come il russo Latypov e i bielorussi Sola, Alimbekava e Smolski.

Ad aggravare le sorti di una stagione già fortemente intaccata dalle questioni geopolitiche vi sarà l’inesorabile morsa della grave crisi climatica che ci attanaglia. La mancanza di neve e le temperature più alte della media stagionale hanno già spinto i vari organi preposti a depennare la tappa di Sjusjoen dal calendario della ventura IBU Cup.

Kontiolahti

Per la quarta volta nella propria decennale storia la Coppa del Mondo prenderà il via a Kontiolahti. Lo storico impianto finlandese era stato già sede inaugurale di una stagione  nel 2003, nel 2007 e nel 2020, nell’ultimo caso in occasione dello slittamento dell’allora usuale tappa di apertura di Östersund.

Ibu World Cup – Kontiolahti 2022

Per ben due volte la tappa inaugurale di Kontiolahti coincise con la prima affermazione in Coppa del Mondo di blasonati atleti norvegesi. Nel 2020 fece capolino negli annali del massimo circuito internazione Sturla Holm Lægreid mentre nel 2007 addirittura un mostro sacro del calibro di Tora Berger. Chissà che tale dato non possa essere portatore di buone nuove in casa norge. 

Norvegia

Buone nuove di cui la nazionale scandinava avrebbe estremamente bisogno. La fase di preparazione della stagione è stata di puro calvario per tecnici, atleti e appassionati, soprattutto alla luce delle notizie infauste relative alle sorti future di Tiril Eckhoff e di Marte Roiseland.

Se per la regina del 2022 si preannuncia un stop di qualche tappa per questioni prettamente di condizione, stop probabilmente non eccessivamente impattante in vista della generale, per la vincitrice della sfera di cristallo del 2021 la questione si prospetta più complicata. Tiril Eckhoff ha infatti espresso al termine della passata stagione la necessità di approcciare un periodo di riflessione. A tali dichiarazioni sono seguite solamente indiscrezioni mediche poco rassicuranti e pure speculazioni non riscontrabili.

All’assenza, si spera breve, di Roiseland ed Eckhoff lo staff norvegese ha dovuto aggiungere una notizia terribile giunta dal settore maschile. Il vincitore dell’ultima Mass Start del 2022 Sivert Guttorm Bakken a seguito di un controllo di routine si è visto infatti travolgere da una notizia infausta. Al ventiquattrenne è stata diagnosticata un’infiammazione cardiaca che potrebbe mettere in forse la stagione nella propria totalità. Un peccato per un atleta piazzatosi nono nella generale nel 2022.

Tiril Eckhoff e Marte Roiseland Oberhof 2021 – © Getty Images

Norvegia – Coppa del Mondo 2022/23

Naturalmente la Norvegia sarà la grande protagonista. Da Johannes a Tarjei Boe fino a giungere a Lægreid, il corollario degli atleti convocabili dallo staff norge assumerà valori medi inimmaginabili. Basti pensare che in ambito maschile l’anno passato, nelle due principali manifestazioni internazionali, ben 14 atleti differenti siano riusciti, in prove individuali o in staffette, a salire sul gradino più alto del podio. Nel settore femminile i numeri non saranno così sbalorditivi ma lasciano pur sempre adito ad un futuro possibilmente ancora roseo, sarà interessante in questo periodo senza Eckhoff e Roiseland valutare l’evoluzione di Tandrevold, Knotten, Ida Lien e di magari Femsteinevik. Quest’ultima vincitrice di due sprint, una mass start e una super sprint in IBU Cup nella passata stagione oltre che autrice di un’ottima prova sugli sci nell’ultimo inseguimento di Coppa della passata stagione.

Francia

“Bisogna volere l’impossibile, perchè l’impossibile accada”.

Eraclito e la Francia. Cosa c’entrerà mai quest’aforisma del pensatore presocratico con la nazionale di biathlon transalpino? Probabilmente nulla, se non fosse per una certa capacità narrativa ed espressiva di atleti del calibro di Justine Braisaz (ai box causa maternità ndr), Emilien Jacquelin o Julia Simon. Biathleti potenzialmente sine uguali ma al contempo continui procrastinatori di soddisfazioni e solerti incostanti. La speranza da inesorabili romantici è di vedere i tre primeggiare nelle varie classifiche, magari contornati da soprese relative come i fratelli Claude, Guigonnat e soprattutto il ventunenne Eric Perrot. Ragazzo che tanto clamore provocò in occasione delle grandiose prestazione donateci a Ruhpolding e ad Anterselva.

Da tale gruppone però non può non discostarsi un trentenne del Giura fresco protagonista di una stagione imperiale. Quentin Fillon Maillet. Otto affermazioni in 6 tappe differenti, 2 ori e 3 argenti olimpici, una sfera di cristallo e ben 2 coppe di specialità (Inseguimento e sprint ndr).

Riuscirà Quentin a replicare gli straordinari risultati della passata tornata? Una questione a cui probabilmente risulterebbe complicato donare una risposta univoca, di certo l’incredibile costanza messa in luce dal transalpino negli ultimi anni gioverà. La stagione 2021/22 è stata infatti il puro coronamento di un’inesorabile scalata ai vertici all’ombra di Johannes Boe e ovviamente Martin Fourcarde. Le dinamiche però che videro lo scorso inverno il più piccolo degli Boe eclissarsi probabilmente non incideranno nel canovaccio di ciò che verrà. Sarà dunque lecito attendersi “un’opera” tutta incentrata sull’asse franco-norvegese, magari con qualche intromissione svedese.

Quentin Fillon Maillet ospite sulla vettura del patron del Tour de France Christian Prudhomme – TDF2022

 

Svezia

Che tali intromissioni possano giungere dalla carabina e dagli sci di Sebastian Samuelsson appare quasi indubbio. La stagione, o meglio il suo aperitivo, si è aperto nel migliore dei modi. Doppio oro nella Sprint e nella Mass Start dei mondiali estivi di Ruhpolding, competizione comunque priva del contingente francese e di quello norvegese. L’effimero valore dei mondiali estivi non può però delegittimare le pretese sulla sfera di cristallo dello svedese.

Ruhpolding ci ha donato un’ottima fotografia della situazione attuale della nazionale maschile capitanata da Samuelsson. Ad un, si spera, ritrovato Martin Ponsiluoma pare essersi affiancato l’inossidabile Peppe Fleming, atleta messosi in luce negli ultimi tempi più per qualche bersaglio avversario colpito che per le prestazioni atletiche.

Il vero gioiello del biathlon svedese sarà anche quest’anno il settore femminile. Alle sempre costanti Brorsson, Persson, Magnusson e alla novella biathleta Stina Nilsson – già specialista delle sprint nel fondo – si aggiungeranno inesorabilmente le due grandissime favorite per la vittoria della generale, vale a dire le sorelle Öberg.

Hanna öberg, Martin Ponsiluoma e Elvira öberg – Fonte: Instagram

La manifesta superiorità sugli sci di Elvira o la mostruosa costanza di Hanna? Difficile comprendere quale delle due sorelle possa scavare un solco in vista della sfera di cristallo. Hanna dalla sua avrà una certa volontà di rivalsa dopo ben tre quarti posti consecutivi nella generale della Coppa del Mondo (2020,2021,2022). Dalla sua invece Elvira avrà l’immenso talento che la proietterà quasi con certezza nell’olimpo del biathlon. Una tal superiorità sugli sci non potrà non sortire gli effetti desiderati. Alla luce dei forfait di Eckhoff e soprattutto Roiseland, dell’incostanza dell’atlete transalpine e dell’assenza dello squadrone bielorusso appare quasi impossibile intravedere una stagione 2023 non ad appannaggio svedese. Eppure qualcuno potrebbe avere le piene carte in regola per dire la propria.

Italia

Che quel qualcuno sia Dorothea Wierer o Lisa Vittozzi? Perché no, i risultati dei mondiali estivi sono stati estremamente forieri di buone notizie, de facto Lisa e Dorothea si sono spartite la totalità delle gare tenutesi a Ruhpolding. Con i banali proclami però bisogna andarci cauti. Se dal talento immenso di Dorothea Wierer sarebbe lecito attendersi addirittura una stagione monstre in stile 2018/19, in questi anni non ci ha mai negato sorprese inaspettate e senza alcun senso logico, per Lisa Vittozzi sarebbe preferibile desiderare la definitiva tranquillità. I patemi al poligono delle passate annate, in particolare dell’ultima trascorsa, hanno rischiato e rischiano tutt’ora di minare le basi di uno dei più grandi talenti della storia del biathlon italiano, forse secondo al solo di Dorothea Wierer.

Nel caso in cui i risultati della sappadina non dovessero esser da subito strabilianti non dovremmo da appassionati abbatterci, infatti l’immenso lavoro di cui si è resa protagonista in previsione del ritorno di quel talento che tanto attendiamo non potrà non dare i propri frutti. 

Italia – Milano Cortina 2026

Gli spunti interessanti nel nostro settore femminile non si esauriranno solamente dinanzi le nostre stelle di diamante ma bensì si articoleranno fra le conferme e le possibili evoluzioni. Se da un lato pare possa esser lecito attendersi la conferma della grandissima costanza di Samuela Comola, dall’altro avremo la possibilità di intravedere tante giovani in cerca di un  futuro splendente, magari con vista su Milano-Cortina 2026.

Milano-Cortina 2026 sarà il vero obiettivo dell’operato dello staff azzurro delle prossime annate, operato messo più volte in discussione per via di esclusioni celebri e di scelte non condivise unilateralmente. Sarà dunque questo operato la chiave per comprendere la stagione che verrà nel settore maschile. I ritiri di Windisch e del quasi sorprendente Bormolini hanno proiettato Didier Bionaz e Tommaso Giacomel ai vertici del progetto azzurro. Per i due classe 2000′ solamente il tempo potrà offrirci vere certezze.

Fuori da tale logica rimarrà l’indiscutibile Lukas Hofer. Un biathleta solerte e sempre pronto a battagliare che però per questioni di salute dovrà saltare la prima tappa in terra finlandese.

Germania

In quanto a solerzia la Germania dell’ultimo lustro non è sicuramente seconda a nessuno. Vanessa Voigt e soprattutto Denise Herrmann saranno chiamate alla stagione della consacrazione. Al contempo in ambito maschile i vari Doll, Kuehn, Rees, Nawrath e Horn dovranno ripetere i buoni risultati offerti in passato.

Oltre le grandi potenze del biathlon contemporaneo buona attenzione meriteranno l’Austria, la Repubblica Ceca e la Finlandia. La nazionale austriaca del trentanovenne maestro dello zero al poligono Simon Eder dovrà riporre le proprie speranze, in ambito femminile, su Lisa Theresa Hauser. Terza in generale la passata stagione, la nativa di Kitzbühel cercherà indubbiamente di sfruttare la propria maestria al poligono per riuscire a raggiungere l’agognata sfera di cristallo, obiettivo mai raggiunto da un membro del collettivo austriaco. Obiettivo condiviso dalla ceca Markéta Davidova.

L’inconfondibile poligono “mancino” di Simon Eder

Concludiamo questa nostra esacerbante panoramica sulla Coppa del Mondo 2022/23 con 2 nomi che vi consigliamo di tenere attentamente sott’occhio. Il finlandese Tero Seppälä, già undicesimo nella passata stagione, e il neozelandese classe 2002′ Campbell Wright.

Variazioni di regolamento Biathlon World Cup

Come avvenuto in occasione dei Giochi Olimpici di Pechino in questa stagione i campionati mondiali di Oberhof non risulteranno valevoli ai fini della classifica generale di Coppa del Mondo. Una variazione in netta controtendenza rispetto le più recenti edizioni della rassegna iridata.

Altra grandissima novità riguarderà gli arcinoti “scarti”. Infatti da quest’anno non risulterà più possibile “scartare” un numero predefinito di risultati in vista della classifica generale. Una modifica non da poco che penalizzerà gli atleti meno costanti o le nazionali meno avvezze alla preparazione di materiali di qualità. In poche parole il lavoro degli skiman acquisirà ancora più importanza.

L’Assenza degli scarti verrà in parte resa digeribile agli atleti con la riforma del sistema dei punteggi. A partire dalla tappa di Kontiolahti i punti assegnati per i primi 6 classificati di ogni singola gara cresceranno, mentre quelli ricevuti dagli atleti posizionati oltre il sesto posto rimarranno invariati. Dunque si passerà dai 60 punti del presente per ogni singola vittoria ad un bottino di 90. In questo modo verranno salvaguardati tutti gli atleti in lotta per la generale che per questioni di salute dovessero saltare una o più tappe. Tale modifica aumentando la forchetta di punti fra il 1° e il 7° posto risulterà invalidante invece nei confronti di tutti quegli atleti costanti ma non vincenti.

IBU CUP 2022/23

In concomitanza dell’individuale maschile di Kontiolahti (29 novembre ndr) ad Idre, in Svezia, si apriranno le danze dell’IBU Cup 2022/23. Rispetto alle passate edizioni la seconda “competizione” del circuito IBU si svolgerà su sole 7 tappe, o meglio settimane di gara. Infatti come annunciato in precedenza l’IBU ha optato per la cancellazione dell’inaugurale tappa prevista a Sjusjøen per mancanza di neve.

Nel periodo di preparazione per i campionati mondiali come di consueto si terranno i campionati europei di biathlon, considerati usualmente parte integrante del calendario dell’IBU Cup. L’edizione 2023 si terrà presso l’impianto di Lenzerheide nel Canton Grigioni.

L’IBU Cup 2023 sbarcherà inoltre con 2 tappe a Canmore in Canada, riportando dunque il grande biathlon in nordamerica a seguito della pandemia di Covid-19.

Erlend Bjøntegaard –  vincitore Ibu Cup 2021/22 Val Ridanna

Trovare delle grandi e dei grandi favoriti per la minore delle manifestazione IBU è sempre molto complicato. L’IBU cup è infatti una vera e propria incubatrice di talenti e dunque non può che offrire una degna diapositiva di quello che sarà il biathlon del futuro.

I Convocati azzurri

Per la tappa di Kontiolahti gli azzurri convocati saranno Dorothea Wierer, Lisa Vittozzi, Samuela Comola, Michela Carrara, Rebecca Passler, Tommaso Giacomel, Patrick Braunhofer, David Zingerle, Didier Bionaz e Daniele Cappellari.

I nostri portacolori convocati invece per la tappa di Idre di IBU Cup saranno Hannah Auchentaller, Eleonora Fauner, Beatrice Trabucchi, Daniele Fauner, Iacopo Leonesio, Cedric Christille e Michele Molinari.

 

 

 

 

 

Leonardo Bonocore

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