La prima gara dell’anno è un po’ come il primo giorno di scuola: tutti sono carichi, entusiasti e pronti a dare il meglio al via del Campionato Mondiale di Formula 1.
Dopo i test pre-stagionali a Barcellona, venerdì 15 marzo i motori si riaccenderanno nel circuito “Albert Park” di Melbourne, che, come ogni anno, ospita la gara inaugurale della stagione di F1.
Diversi sono gli aspetti che caratterizzeranno il 2019, a partire dalle gomme: Pirelli ha rivoluzionato lo spettro dei pneumatici togliendo un compound e introducendo un nuovo sistema di denominazione, anche per facilitare il riconoscimento delle mescole da parte del pubblico spettatore.
I penumatici, secondo il nuovo regolamento, verranno classificati da C1 (più duro) a C5 (più morbido): per ogni gara saranno disponibili solo tre dei cinque compound offerti da Pirelli. In Australia i team potranno montare gomme C2, C3 o C4 (rispettivamente hard, medium e soft): 1-C1, 3-C2 e 9-C3 è stata la combinazione scelta da tutti i piloti dei tre top team tranne Charles Leclerc che ha optato per 2-C2 (hard), 2-C3 (medie) e 9-C4 (soft).
Non sono mancate le lamentele da parte di team e piloti: il cinque volte campione del mondo Lewis Hamilton ha preferito non commentare le gomme provate a Montmalò lo scorso febbraio, in quanto “non ci sarebbe nulla di buono da dire”, dunque non ci resta che aspettare di vedere come si comporteranno in pista.
Mario Isola, responsabile F1 per Pirelli, consapevole del fatto che dati concreti si avranno solo con un reale passo gara/qualifica, si sente fiducioso per le nuove mescole, che sembrano essere le più vicine al giusto compromesso tra prestazioni e durata.
Compound Pirelli per l’Australia: hard, medium, soft.
Quest’anno i cambiamenti non riguardano solo i pneumatici ma anche gli stessi piloti: Daniil Kvyat torna in Toro Rosso dopo una lunga pausa dalla Formula 1 durata un anno e mezzo. La causa della sua assenza viene ricollegata alla sua condotta in pista, ma più oggettivamente si parla di un “debole business” che gira intorno alla sua figura.
A tornare in Formula 1 è anche Robert Kubica con il team Williams. Nonostante le critiche sul suo “come back”, Kubica afferma che “sarà un Gran Premio molto emozionante. E’ il secondo debutto per me dopo una pausa di 10 anni. Dovrò imparare moltissimo perché sono cambiate sia le macchine sia l’approccio allo sport”.
Robert Kubica – Williams e Daniil Kvyat- Scuderia Toro Rosso
Kubica si riferisce al fatto che quest’anno la maggior parte della griglia è composta da piloti con età pari o inferiore a 25 anni, fatto che conferma quanto i tempi siano cambiati rispetto al passato. Ora i piloti maturano più velocemente e di conseguenza sono pronti per la Formula 1 molto prima rispetto a un decennio fa.
I rookie del 2019 saranno Lando Norris, 19 anni con McLaren; George Russell, 21 anni con Williams, Alexander Albon, 22 anni conToroRosso e il “nostro” Antonio Giovinazzi, 25 anni con Alfa Romeo Racing. I tre nuovi talenti saranno accompagnati dai giovani veterani Max Verstappen (21 anni, Red Bull), Pierre Gasly (23 anni, Red Bull) e Charles Leclerc (21 anni, Ferrari).
Antonio Giovinazzi – Alfa Romeo Racing.
Mai come quest’anno ci si aspetta di vedere delle vere e proprie bagarre perché metà delle squadre hanno cambiato la propria line-up cedendosi a vicenda i propri piloti. Quindi… quale pilota non vorrebbe battere la sua ex-squadra?! Uno di questi è sicuramente Daniel Ricciardo, che dopo cinque anni in Red Bull, quest’anno ha deciso di cambiare divisa e correre con Renault. Sulla gara in programma questa domenica, il ventinovenne australiano dichiara “L’entusiasmo della prima gara della stagione sarà amplificato per me, in quanto sarà la prima gara con Renault e, per giunta, sarà in Australia, il mio paese. Ho pensato molto al mio debutto, soprattutto dopo tutte le speculazioni che sono state fatte… ora non vedo l’ora di entrare in macchina e spingere al massimo”.
Daniel Ricciardo – Renault F1 Team
Per quanto riguarda il regolamento, spicca tra tutte la decisione di assegnare un punto al pilota in top-ten che registrerà il giro più veloce in gara. Il sistema era già entrato in vigore dal 1950 al 1959, ma poi era stato abolito. Il prossimo step riguarderà la discussione sull’assegnazione di punti per la pole-position, decisione accolta favorevolmente da moltissimi appassionati.
Si riaccende la questione “premi” extra campionato che ogni squadra riceve in base allo status che detiene nel circus: Ross Brown, direttore generale e responsabile sportivo FIA, afferma “C’è un gruppo di squadre che potrebbe finire ultimo e continuare comunque a guadagnare di più della squadra che vince il titolo. Dobbiamo riconoscere l’importanza e la storia della Ferrari ed il posto unico che ha in questo sport, ma dobbiamo anche trovare un equilibrio tra quel riconoscimento ed un trattamento equo per il resto della griglia”.
Chi vincerà il titolo 2019? Toto Wolff dichiara “È questione di chi riesce ad adattarsi meglio alle nuove regole, alle gomme e alle sfide che si presenteranno durante tutto l’anno (…) Mercedes ha dimostrato di essere una squadra veloce e flessibile nel gestire qualsiasi situazione durante le ventuno gare in programma. Siamo certi di avere molto lavoro da fare, ma possiamo affermare di partire da una buona base”.
Non avendo neanche un dato certo sulle nuove vetture, qualsiasi pronostico risulta estremamente azzardato. Ai posteri l’ardua sentenza… buon campionato a tutti!
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