La prossima settimana, alla Inalpi Arena di Torino, andranno in scena le ATP FINALS 2024; classico appuntamento di fine anno, dove i migliori 8 tennisti del mondo si sfidano in una competizione unica nel suo genere. Le Atp Finals sono infatti l’unico torneo che un giocatore può vincere anche con una sconfitta, un unicum nel panorama tennistico. Sono presenti 2 gironi all’italiana, e poi i primi due classificati di ogni girone si scontrano per semifinale e finale.
I qualificati del 2024 e i gironi
I primi posti erano noti da tempo, con Jannik Sinner, Alexander Zverev, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev e Taylor Fritz già sicuri di essere a Torino. Gli ultimi tre partecipanti sono stati ufficializzati solo martedì, dopo il ritiro di Novak Djokovic a causa di un infortunio non meglio definito. In quel momento Casper Ruud e Andrey Rublev erano iscritti a Metz, mentre Alex De Minaur a Belgrado; tutti e tre in cerca di punti utili a qualificarsi. Il forfait del 24 volte vincitore Slam ha sciolto le riserve in vista di Torino, danneggiando però indirettamente i due tornei 250. Rublev, dopo aver battuto Lorenzo Sonego, si è ritirato dal Moselle Open per un pretestuoso infortunio agli addominali; Ruud ha fatto una veloce comparsa mercoledì, prendendo un doppio 6-4 da Bonzi, con spirito decisamente da esibizione; De Minaur non è nemmeno sceso in campo a Belgrado. Il posizionamento di questi due tornei nel calendario desta qualche dubbio, come la decisione di non stabilire gli 8 Maestri al termine del 1000 di Parigi-Bercy.
I tennisti (in ordine di classifica) che quindi giocheranno a Torino la prossima settimana saranno: Jannik Sinner, Alexander Zverev, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Taylor Fritz, Casper Ruud, Alex De Minaur, Andrey Rublev. Sono raggruppati in questi due gironi:
- Gruppo Ilie Nastase: Jannik Sinner, Daniil Medvedev, Taylor Fritz, Alex De Minaur
- Gruppo John Newcombe: Alexander Zverev, Carlos Alcaraz, Casper Ruud, Andrey Rublev
Che torneo ci aspetta?
Tornando all’edizione del 2024, bisogna partire da un dato storico. Con la rinuncia di Novak Djokovic nessun Big 3 sarà presente alle Atp Finals, cosa che non succedeva dal 2001, edizione vinta poi da Lleyton Hewitt. L’assenza di Djokovic, che quando partecipa un torneo va sempre considerato tra i favoriti, apre quindi nuovi scenari per altri giocatori. Annoveriamo tra i favoriti principali sicuramente il nostro Jannik Sinner, autore di una stagione sensazionale che l’ha visto conquistare i suoi primi due titoli Slam (Australian Open e US Open) 3 Masters 1000 (Miami, Cincinnati e Shanghai) e 2 Atp 500 (Rotterdam e Halle). Jannik si presenta a Torino con il mostruoso record di 65 vittorie a fronte di sole 6 sconfitte, cioè con il 92% delle partite vinte in stagione. Negli ultimi 10 anni solo Novak Djokovic ha fatto meglio, quando nel 2015 terminò col mostruoso record di 82-6. Si presenta a Torino da numero 2 del mondo Alexander Zverev, fresco vincitore del Masters 1000 di Parigi-Bercy. Sascha, vincitore a Roma quest’anno, ha avuto una stagione positiva, tornando sui livelli pre-infortunio (Roland Garros 2022). Non dimentichiamo poi il feeling che Zverev ha con questo torneo, che ha vinto per ben 2 volte (2018 e 2021), anche grazie alle condizioni di gioco rapide, ideali per i suoi colpi potenti e penetranti. Carlos Alcaraz non ha risolto, nel suo 2024, i problemi di continuità che ancora oggi molti gli imputano. Tenendo conto di questo, Carlos quest’anno ha confermato il titolo a Wimbledon e ha vinto anche il Roland Garros. Ha poi raggiunto la finale alle Olimpiadi, dove si è fermato solo davanti ad un epocale Novak Djokovic, ma è anche stato protagonista, sopratutto nella seconda parte di stagione, di qualche scivolone di troppo (es. Van de Zandschulp allo US Open, Machac a Shanghai, Humbert a Bercy). Autore poi di una partita memorabile (come spesso accade tra di loro) con Sinner a Pechino, Carlos arriva a Torino da numero 3, deciso a conquistare per la prima volta in carriera le Atp Finals. Chi ha vissuto una stagione di alti e bassi è stato senza dubbio Daniil Medvedev, che dopo aver cominciato bene con la finale in Australia a inizio anno, sembra aver smarrito, sopratutto nella fase finale della stagione, le sue certezze. Troppe le sconfitte per il russo, molte di queste inattese, che fanno scendere le quotazioni di Daniil in questo torneo. Occhio però, perché il moscovita è in grado di riaccendere l’interruttore da un momento all’altro, e di diventare, in questo modo, un serio pericolo per i tre sopracitati. Ha avuto la stagione della consacrazione invece Taylor Fritz, che si è issato al sesto (e dopo le Finals con tutta probabilità quinto) posto della classificale mondiale anche grazie alla finale raggiunta allo US Open. Casper Ruud ha avuto una stagione molto travagliata, pensate che non vince due partite nello stesso torneo (tolti gli Slam) da Maggio. Nonostante ciò, grazie ai buoni piazzamenti nella prima parte di stagione, il norvegese agguanta per la terza volta la partecipazione alle Finals. Servirà però un cambio di marcia rispetto al Ruud opaco del finale di stagione se vuole insediare i primissimi nella lotta al titolo. Infine troviamo Andrey Rublev e Alex De Minaur. Il classe ’97 è quello che ha sofferto maggiormente per la qualificazione a Torino, arrivata solo grazie al ritiro di Djokovic. Il russo, presente in ogni edizione a Torino, quest’anno ha dovuto convivere con risultati alterni, ma soprattutto con scatti d’ira improvvisi che senza dubbio ne hanno limitato il rendimento. Alex De Minaur invece agguanta in extremis la sua prima qualificazione alle Atp Finals. La stagione del tennista Aussie fino a Wimbledon era stata ottima, poi un’infortunio all’anca ne ha limitato rendimento e anche tornei giocati, ma è bastato quanto fatto nella prima parte di stagione per centrare l’obiettivo.
Atp Finals 2024: il paragone con il 2015
Quella del 2024 sarà la quarta edizione delle Atp Finals in quel di Torino, da molti addetti ai lavori definita come “una delle edizioni peggiori di sempre”. Molti sono i dati che sembrano confermare tale pensiero, ma come è possibile che i migliori otto tennisti dell’anno solare 2024 vengano reputati partecipi di tale affermazione?
Per rispondere a questa domanda in realtà basterebbe solo leggere il parterre di nomi di una delle edizioni precedenti delle Atp Finals. Per esempio, nel 2015, gli otto tennisti presenti e qualificati al torneo erano: Novak Djokovic, Andy Murray, Roger Federer, Stan Wawrinka, Rafa Nadal, Tomas Berdych, David Ferrer e Kei Nishikori. Ora, tralasciando il fatto che Djokovic avrebbe potuto essere presente anche in questa edizione, il dislivello tra le due classi di giocatori appare evidente, non tanto per i primi giocatori del mondo (Sinner e Alcaraz in particolare), piuttosto nel complesso di quelli che sono gli 8 giocatori. Il numero 8 dell’epoca, Kei Nishikori, era in realtà un finto numero 8, un tennista che giocava ad armi pari con tutti, in grado di vincere contro chiunque come dimostrato più volte. Lo stesso Tomas Berdych, giocatore molto sottovalutato, non aveva problemi a battere i grandi colossi del tennis mondiale. Sui primi poi ogni parola è superflua, giocatori che hanno segnato non solo un’epoca del tennis, ma tutto lo sport in generale. Quindi l’idea che sta maturano giorno dopo giorno è quella di un tennis sempre più equilibrato, meno spettacolare (esclusi i primissimi giocatori mondiali) con giocatori modesti, che magari, in un epoca diversa, non avrebbero mai raggiunto la partecipazione alle Atp Finals.
Embed from Getty ImagesSi Rischiano delle Finals squilibrate?
Il modo in cui si svilupperà il torneo, unico nel suo genere, lascia spazio a sorprese. La sensazione però è comune: se i pronostici verranno rispettati, la possibilità di vedere un torneo prevedibile è alta, specialmente se i marziani (Jannik, Carlos) dovessero entrare in campo centrati e senza dare possibilità all’avversario. I pronostici però, come spesso accade, sono fatti per essere smentiti, di conseguenza parola al campo; solo quello ci dirà chi sarà il Maestro del 2024.
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