Dopo un avvio deludente, avendo racimolato solo un punto contro la modesta Islanda, L’Argentina vicecampione del mondo incontra la Croazia nel vero big match del girone D, forte dei 3 punti guadagnati a discapito della Nigeria. La squadra di Sampaoli è chiamata a vincere e convincere e, per l’occasione, il mister ex Siviglia decide di optare per una totale rivoluzione sotto il piano tattico e, di conseguenza, anche sotto il piano dei giocatori. Sampaoli infatti passa dal 4-2-3-1 adottato nella gara inaugurale a un ben più spregiudicato 3-4-3, con due esterni che spingono molto, quali Salvio e Acuña e due centrali di difesa che, di fatto, sono terzini, ovvero Mercado e Tagliafico. Clamorosa invece l’esclusione de ‘El Fideo’ Angel Di Maria, a favore del 25enne centrocampista dell’Independiente Maximiliano Meza, che andrà a formare il tridente dell’Albiceleste insieme al Kun Aguero e a Lionel Messi. Ancora esclusi i due juventini Gonzalo Higuain e Paulo Dybala. Zlatko Dalic invece conferma dieci undicesimi della formazione titolare che ha battuto per 2-0 la Nigeria, dando spazio all’interista Marcelo Brozovic al posto di Andrej Kramaric, spostando il capitano, e stella della squadra, Luka Modric nel ruolo di raccordo fra centrocampo e attacco.
LA CRONACA – Parte forte la squadra balcanica, con Perisic che al 4′ minuto impegna Caballero, il quale sventa la minaccia senza troppi problemi. L’Argentina prova a creare partendo dal basso, ,ma il possesso si rivela sterile e, al 20′, su un disimpegno sbagliato di Caballero, Mandzukic si presenta davanti alla porta sudamericana, ma l’arbitro ferma tutto per un fallo del giocatore juventino ai danni di Tagliafico. Alla mezz’ora si registra il primo squillo dell’Argentina con Enzo Pérez che, sfruttando un pasticcio difensivo di Lovren e Vrsalijko, calcia di mancino a porta sguarnita sbagliando incredibilmente il gol del possibile 1-0. Le squadre vanno dunque a riposo in parità. Un primo tempo con poche occasioni nitide, ma nel secondo tempo cambia tutto, infatti, dopo soli 8′, Caballero svirgola incredibilmente un rinvio, armando il destro di Rebic, ex Fiorentina, che trafigge senza lasciar scampo la porta Albiceleste. Botta psicologica per l’Argentina che pur cambiando 3 uomini, inserendo Higuain, Dybala e Pavon, non riesce ne a pareggiare ne, addirittura, a rendersi pericolosa. All’80’ arriva il bis di Modric che, dopo essersi smarcato molto bene, calcia col destro da fuori area, insaccando alle spalle di un incolpevole Caballero: è 2-0. Il finale è un monologo croato con Rakitic che si guadagna una punizione da ottima posizione, riuscendo solamente a centrare la traversa, ma questo è solo il preludio al gol del 3-0. Lo stesso Rakitic infatti 5 minuti più tardi sentenzia l’Argentina dopo un contropiede gestito molto bene dalla squadra di Dalic, che ha dimostrato tutto il suo valore in questa gara e che ha messo ancora più a nudo le defezioni di questa Argentina, con Lionel Messi irriconoscibile. Per i sudamericani nulla è perduto, infatti si deciderà tutto nell’ultima giornata del girone con Argentina-Nigeria e Islanda-Croazia.
ANALISI TATTICA – Come già detto nel prologo, l’Argentina si schiera con un 3-4-3, lasciando un ampissimo spazio alle ripartenze croate sulle fasce, con l’obiettivo di gestire il gioco e verticalizzare, appunto, sulle fasce per rendersi pericolosa. Curiosa, inoltre, la scelta di Sampaoli di giocare con Mercado e Tagliafico, lasciando in panchina 2 centrali di ruolo, quali Fazio e Rojo. La Croazia invece si schiera con il solito 4-2-3-1 con Modric dietro a Mandzukic, ma apportando un fondamentale cambio tattico, rinunciando ai due registi in mezzo al campo, come abbiamo visto con la Nigeria, inserendo Marcelo Brozovic, vero tuttofare del centrocampo croato, che con lui acquista sostanza e si vede, complimenti a Dalic.
PAGELLE
Argentina (3-4-3): Caballero 4; Mercado 5,5, Otamendi 5, Tagliafico 5; Salvio 5 (11′ st Pavon 5,5), Mascherano 4,5, Perez 5 (23′ st Dybala 5,5), Acuna 6; Messi 4,5, Meza 5,5; Aguero 4,5 (10′ st Higuain 5,5). Commissario tecnico: Sampaoli 5.
Croazia (4-2-3-1): Subasic 6,5; Vrsaljko 6, Vida 7, Lovren 7, Strinic 6,5; Rakitic 7,5, Modric 7,5; Rebic 7,(12′ st Kramaric 6,5), Brozovic 7, Perisic 7 (37′ st Kovacic 6,5); Mandzukic 7 (45′ st Corluka s.v.). Commissario tecnico: Dalic 7.
Ammoniti: Rebic (C), Mercado (A), Mandzukic (C), Vrsaljko (C), Otamendi (A), Brozovic (C).
ARGENTINA – IL MIGLIORE
Acuna 6: l’esterno sinistro è tra i pochi a salvarsi in casa Albiceleste. E’ l’unico che prova a fare la differenza sulle corsie laterali, mettendo in seria difficoltà Vrsaljko e coprendo bene nel primo tempo, colpisce anche una traversa.
ARGENTINA – IL PEGGIORE
Caballero 4: L’estremo difensore del Chelsea è stato protagonista di una papera colossale: su un semplice retropassaggio di Mercado, svirgola in maniera incredibile e consente a Rebic di insaccare con una voleè degna di nota. I tifosi argentini rimpiangeranno sicuramente Sergio Romero.
CROAZIA – IL MIGLIORE
Modric 7,5: Lui è senza ombra di dubbio il leader tecnico e caratteriale di questa Croazia. Il capitano prende per mano i compagni e li trascina a una vittoria storica, annullando una delle favorite del Mondiale e non solo: il gol dello 0-2 è un gioiello, un destro telecomandato che fulmina un disastroso Caballero.
A cura di Alessio Beoni
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