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Alle porte del Roland Garros: Djokovic, Nadal e Sinner promettono scintille!

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Il Roland Garros è ufficialmente alle porte: da domenica 22 maggio e domenica 5 giugno i più forti tennisti del mondo si daranno battaglia per assicurarsi uno dei trofei più importanti della stagione, una coppa in grado di incidere indelebilmente il nome di chi la vince nella storia del nostro sport. Nell’ultimo periodo Parigi è stata terra di difficile conquista da parte dei comuni mortali della racchetta: negli ultimi 17 anni, infatti, sono solo 4 coloro che sono riusciti a sollevare l’ambita Coppa dei Moschettieri. Rafael Nadal, Novak Djokovic, Roger Federer e Stan Wawrinka. Il primo è il padrone assoluto dell’Open di Francia, avendo trionfato in ben 13 occasioni: 2005, 2006, 2007, 2008, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2017, 2018, 2019 e 2020. Il secondo è colui che più ha impensierito il regno del maiorchino, dimostrando (paradossalmente) più qui che altrove di poter essere legittimamente considerato il più forte tennista di tutti i tempi: egli, vincitore nel 2016 e nel 2021, è diventato, su questi campi, il primo tennista dell’Era Open a riuscire il completamento del Double Career Grand Slam (vincere tutti Major almeno due volte) ed è l’unico tennista ad aver sconfitto Nadal più di una volta in questo torneo, nonché l’unico ad avergli rimontato un set di svantaggio e l’unico ad averlo battuto sul Court Philippe Chatrier. Il serbo arriva qui come il grandissimo favorito della manifestazione parigina e, difendendo la corona conquistata lo scorso anno, diventerebbe l’unico tennista di sempre a riuscire nella clamorosa impresa di completare il Triple Career Grand Slam, ossia l’avere in bacheca tre coppe (almeno) di ciascun torneo Slam. I due svizzeri, invece, si sono accaparrati il titolo nel 2009 (Federer) e nel 2015 (Wawrinka), battendo in finale Soderling, giustiziere di Nadal agli ottavi di finale, e Djokovic, che aveva inflitto al maiorchino un durissimo 7-5 6-3 6-1 nei quarti di finale.

 

Un anno fa, come già accennato, fu Novak Djokovic a sollevare la Coppa dei Moschettieri. Il numero 1 del mondo, battendo Stefanos Tsitsipas in finale con lo score di 6-7 2-6 6-3 6-2 6-4, ha compiuto un’impresa che non si verificava del lontano 2004, quando l’argentino Gaston Gaudio sconfisse Guillermo Coria rimontando due set di svantaggio (0-6 3-6 6-4 6-1 8-6). L’edizione 2021 è stata trionfale anche per il tennis italiano, con ben 3 azzurri che giunsero alla seconda settimana (mai accaduto in altre circostanze negli Slam): parliamo di Matteo Berrettini, sconfitto da Djokovic nei quarti di finale, Jannik Sinner, eliminato negli ottavi per mano di Nadal, e di Lorenzo Musetti, anche lui caduto contro Novak Djokovic, ma dopo esser riuscito clamorosamente a strappargli di mano i primi due set (si ritirò sotto 6-7 6-7 6-1 6-0 4-0, senza però reali problemi fisici). Un anno fa, però, le condizioni erano ben diverse per i nostri colori: arrivavamo, infatti, sulle ali dell’entusiasmo, legittimamente provocato da una prima parte di stagione che ci aveva regalato la bellezza di 7 finali con 5 atleti differenti, di cui due in tornei Masters 1000. Oggi, invece, arriviamo da mesi non esaltanti: nessuna finale in 5 mesi, cosa che non accadeva addirittura dal 1993. Saranno 7, in ogni caso, coloro che proveranno a tenere alta la nostra bandiera: Jannik Sinner, azzurro sulle cui spalle ricadono la maggiori aspettative (viste le sue qualità, ma soprattutto visto il tabellone non impossibile), Lorenzo Sonego, Fabio Fognini, Lorenzo Musetti (che però ha un primo turno complicatissimo contro Stefanos Tsitsipas), Marco Cecchinato (si ricordi la sua mitica semifinale del 2018, dopo aver battuto proprio Djokovic nei quarti), Giulio Zeppieri (che ha superato con successo le qualificazioni) e Franco Agamenone, ripescato come lucky loser.

 

Situazione, invece, nettamente migliore di un anno fa per quanto concerne le nostre ragazze: esse, infatti, non solo arrivano spinte dalla gioia di essersi qualificate per le fasi finali della Billie Jean King Cup (non accadeva dal 2016) grazie ad un nettissimo 3-1 rifilato alla Francia, ma giungono allo Slam parigino con classifiche molto vicine alle migliori mai ottenute in carriera. C’è Camila Giorgi che, seppur non in uno straordinario momento di forma, è numero 29 del mondo e, forte dello status di testa di serie, può dire la sua in ogni partita. Poi, le scatenate Jasmine Paolini, ormai consolidata tra le prime 60 del mondo, Martina Trevisan, che nel WTA 250 di Rabat ha ottenuto la prima finale stagionale per l’Italia, nonché la prima della sua carriera nel circuito maggiore, e Lucia Bronzetti, al suo best ranking di numero 73 e giocatrice ostica anche per le più forti. Un anno fa la bellissima Coupe Suzanne Lenglen fu conquistata da Barbora Krejcikova (6-1 2-6 6-4 in finale su Anastasia Pavlyuchenkova), la quale, già vincitrice degli Australian Open in doppio misto, trionfò a Parigi nel singolare e nel doppio femminile, ripresentandosi oggi da numero 2 del mondo. La favorita d’obbligo, però, è la campionessa del 2020, Iga Swiatek, che arriva a questo torneo da numero 1 indiscussa delle classifiche e reduce dalla conquista degli ultimi 5 tornei disputati: i WTA 1000 di Doha, Indian Wells, Miami e Roma, inframezzati dal non meno prestigioso WTA 500 di Stoccarda.

 

Insomma, gli spunti di interesse sono tantissimi e, nella speranza di poter assistere alla cavalcata trionfale di uno nei nostri 11 portacolori, non vien meno la certezza che, comunque vada, ci attendono 15 giorni di puro spettacolo!

Mario Bocardi

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