L’Italia torna a calcare per la seconda volta consecutiva il palcoscenico del Mondiale femminile di calcio, dopo l’ottima prestazione fornita in Francia quattro anni fa. Nel mezzo ci sono stati un Europeo deludente e un principio di ricambio generazionale nella rosa che hanno turbato, e non poco, i sonni dei tifosi con tanto di pesante coda legata alle ultime convocazioni.
Questo Mondiale, quindi, diventa un nuovo banco di prova per una Nazionale che, per la prima volta nelle sua storia, può contare su atlete professioniste. Quest’ultime avranno il difficile compito di donare nuovamente uno slancio di crescita a un movimento sportivo che non accenna ad arrestarsi.
Per confermarsi definitivamente come realtà importante del calcio internazionale, l’Italia dovrà superare un girone tutt’altro che semplice. Svezia, Argentina e Sudafrica saranno le avversarie della prima fase.
👩🏫L’allenatrice
Milena Bertolini siede sulla panchina delle Azzurre dal 2017 ed è riuscita a riportarle nel calcio che conta dopo un lungo periodo con troppi alti e bassi. Se nella prima fase del suo mandato la presenza di un blocco granitico ha permesso la costruzione di una specifica identità di gioco e di carattere, il presente parla di un ricambio generazionale non semplice.
Un avvicendamento che ha lasciato diverse ruggini e la necessità per il CT di ottenere un risultato importante in questo torneo. Le parole d’ordine del suo progetto tattico sono qualità e rapidità, valori che tutti i tifosi sperano di vedere nelle gare che attendono le Azzurre.
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⭐ La stella
La rosa dell’Italia può contare su numerose giocatrici che si sono fatte valere nelle ultime stagioni in campo internazionale. Valentina Giacinti, Manuela Giugliano, Barbara Bonansea, Arianna Caruso sono tra queste, ma se c’è una stella nella squadra azzurra non può che essere Cristiana Girelli.
Pur avendo qualche difficoltà in questo nuovo corso, l’attaccante azzurra risulta essere la giocatrice più completa, di maggior carisma e con i numeri più importanti (53 gol in 103 presenze). È a lei che la squadra guarda nei momenti di maggiore importanza.
Girelli è inoltre in grado di giocare come unica punta, in un 4-3-3, o di condividere l’attacco con una compagna al suo fianco in un 4-4-2, risultando importante tanto nel cuore dell’area di rigore quanto sui calci piazzati. Quello del 2023 sarà per lei il Mondiale della maturità sportiva e farà di tutto per aiutare l’Italia a tornare dove merita.
⚽️ Lo stile di gioco dell’Italia al Mondiale femminile
Il CT Bertolini predilige due moduli di gioco, il 4-3-3 ed il 4-4-2. Difficilmente le Azzurre scenderanno in campo dal primo minuto con sistemi di gioco diversi, sebbene siano in grado di interpretarne altri al cambiare delle condizioni della gara.
La costruzione dal basso è uno dei must del gioco italiano. Le due centrali sono chiamate a iniziare il gioco delle Azzurre, cercando un rapido scarico per le laterali o, se possibile, su una delle mediane (con Giugliano e sempre più spesso Greggi) per poter dare ritmo alla squadra. In tale ottica, il lavoro delle esterne, sia basse che alte, è fondamentale per dare uno scarico facile alle compagne e, perché no, agire da creatrici di gioco. L’obiettivo è dare profondità alla squadra, aprendo lo spazio per l’inserimento delle centrocampiste o per cercare il fondo e servire palloni pericolosi nel cuore dell’area.
Sarà molto interessante vedere se queste settimane di preparazione sono servite per amalgare il blocco romanista e quello juventino. Le Azzurre grazie alle loro caratteristiche possono diventare pericolose con molteplici soluzioni: calci piazzati, conclusioni da fuori area, lavoro sulla profondità. Devono, quindi, riuscire a mostrare il proprio potenziale senza cali di tensione.
Proprio qui emergono i limiti della squadra, con le occasioni più pericolose che vengono lasciate per distrazione o superficialità nei movimenti o nelle marcature. Non da meno sarà necessario trovare il modo migliore per garantire una corretta gestione del ritmo partita. Il recente Europeo dovrebbe aver insegnato che ogni gara dovrà essere affrontata con il giusto piglio dal primo al novantesimo minuto.
Immagine in evidenza: ©FIGC, Twitter
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