Calcio

Agli antipodi del calcio

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«Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro». Così affermava Pier Paolo Pasolini in una sua celebre intervista. Il noto intellettuale nato nel prestigioso quartiere Santo Stefano, Bologna, era stato da sempre un grande entusiasta del calcio, tanto da aver, per sua stessa ammissione, passato ore e ore della sua infanzia a giocare per i campi e i campetti della città felsinea nel ruolo di ala destra dotata di grande fantasia. Il calcio è, a distanza di decenni da quell’intervista, ancora un fenomeno sociale straordinario, parte integrante della cultura di massa, e i club riflettono appieno questa realtà. In tutto il mondo giovani e meno giovani corrono dietro ad un pallone e si entusiasmano per le imprese delle squadre che li rappresentano a livello di nazione, di città, di quartiere. Il club reifica, cristallizza le passioni: stagione dopo stagione, durante tutto l’anno, infiamma la speranza, suscita gioie irrefrenabili e, talvolta, è in grado di trasformarsi in una sorta di Minosse dantesco, infliggendo senza pietà alcuna pene smisurate ai suoi seguaci. Trofei alzati orgogliosamente al cielo, bandiere immortali, apoteosi indelebili, scontri da mitologia… ogni tifoso di qualsivoglia provenienza trova sempre una buona ragione per sostenere la propria squadra del cuore e questo vale, ovviamente, anche per chi dimora dove tutto, in teoria, è sottosopra: l’Oceania!

Il continente nuovissimo formato dall’isola più grande della Terra – tanto da essere, lei sola, un continente – e da una miriade di scogli e atolli tra i più microscopici che si conoscano, è quindi il continente meno continente del Pianeta Azzurro, e, come il toponimo Oceania ci suggerisce, è molto più il mare che lo lambisce che le terre che ne emergono. Nonostante, dunque, una superficie abitabile estremamente ristretta, il pallone è riuscito a rotolare e ad infilarsi in fondo al sacco anche a queste latitudini, complice l’arrivo a partire dalla seconda metà del XIX secolo in poi di individui e comunità provenienti da tutto il mondo, differenti magari nella stragrande maggioranza degli usi e costumi, ma spesso in grado di riunirsi su un rettangolo verde delimitato da due porte. Il calcio in Oceania non è uno sport nazionale, è poco mediatizzato nel nostro emisfero e avvolto come da una spessa coltre di mistero, quella stessa coltre che tempo addietro avvolgeva e proteggeva quelle terre così rigogliose da far ritenere a Joseph Banks, illustre membro delle spedizioni della marina inglese capitanate da James Cook, di aver scovato una specie di Eden terrestre nei pressi di quella che verrà immediatamente battezzata Botany Bay. È giunto, però, il momento di sfidare la spessa cortina di nebbia che avvolge l’arte pedatoria in salsa oceanica: ci imbarchiamo dunque in un viaggio alla scoperta delle squadre, degli stadi, dei protagonisti e degli aneddoti di un calcio che, come la fauna locale composta da canguri, koala, kiwi, vombati, ornitorinchi e dalle simpatiche quanto bizzarre echidne, non può che essere unico nel suo genere.

AUSTRALIA

I giocatori del Roar festanti dopo un gol. © Foxsports.com

BRISBANE ROAR

“When I see you Brisbane / I just go off my head / I just can’t get enough / I just can’t get enough”. A Brisbane, la città più popolosa dello stato australiano del Queensland, sentire i The Den (“La tana”), il più importante gruppo di tifoseria organizzata di tutta l’A-League, intonare questo inno geniale accompagnati da tamburi e bengala arancioni e neri ogni domenica è come sentire una campana suonare a festa il giorno di Pasqua. Il Brisbane Roar nasce in seno alla comunità olandese della città nell’ormai lontano 1957, il che lo rende il club più vecchio tra quelli che attualmente militano nella A-League australiana. Detiene il primato nazionale di vittorie (2011, 2012 e 2014) nella fase finale del campionato. I suoi trionfi non hanno fatto che accrescerne la popolarità: il record di affluenza per una partita in casa è stato raggiunto in occasione della finale del 2014 contro il Western Sidney Wanders, con 51.153 cuori in fibrillazione che assiepavano le tribune del Suncorp Stadium, fino al 1994 noto come Lang Park. Dopo un’effimera rivalità con il Gold Coast United, il Roar ha sviluppato un vero e proprio antagonismo con il Central Coast Mariners, squadra balzata agli onori di cronaca per aver tentato di mettere sotto contratto nel novembre 2018 l’ex campione olimpico Usain Bolt. Nella hall of fame del Roar, spicca il nome di Massimo Murdocca, centrocampista dalle evidenti origini italiane, capace di collezionare in nero-arancio tra il 2005 e il 2013 162 presenze e 3 reti in campionato.

Tutto l’animus pugnandi dell’infuocato derby Sydney FC – Western Sydney Wanderers FC. © The Guardian

WESTERN SYDNEY WANDERS FC

L’ultimo arrivato nel calcio professionistico, i Wanderers hanno visto infatti la luce solo nel 2012, ha vinto in un battito di ciglia campionato (2013) e Champions League d’Asia (2014). La sua nascente rivalità con il Sidney FC dà vita a derby al cardiopalma che riempiono i 30.000 posti del Parramatta Park, complesso situato in un sobborgo di Sydney. I suoi colori sociali sono il rosso, il nero e il bianco per i pantaloncini.

 

SYDNEY FC

Cinque volte scudettato (2006, 2010, 2017, 2019 e 2020), ha anche alzato al cielo una Champions League dell’Oceania nel 2005. Attualmente di proprietà di un imprenditore russo, il club “Blu-cielo”, che di recente ha anche cambiato logo, è ormai stabilmente nel gotha del calcio australiano. Dal 2012 al 2014, dopo l’ingaggio di Alessandro Del Piero, il suo stadio ha registrato un’affluenza media di quasi 20.000 estasiati spettatori.

Usain Bolt esulta dopo un gol con i Mariners. © Eurosport

CENTRAL COAST MARINERS

Prima società polisportiva professionale di livello nazionale di Gosford, città che dista 80 km da Sydney e rientra nei confini dello stato del Nuovo Galles del Sud, i Mariners, la cui fondazione risale al 2004, hanno concluso al primo posto la regular season per ben due volte. In occasione del derby contro gli odiati rivali del Newcastle Jets il loro piccolo impianto, il Bluetongue Central Coast Stadium, si riempie di circa 20.000 chiassosi tifosi. Da segnalare il solido gemellaggio con lo Sheffield United, squadra che attualmente milita nella Championship inglese.

 

MELBOURNE VICTORY

A dispetto della recente fondazione, che risale al 2004, i Victory sono la squadra più popolare d’Australia, tanto che nel 2015 hanno potuto contare sui decibel di circa 27.000 spettatori medi a partita. Dal 2009 disputa il derby locale contro il Melbourne City, ma il suo antagonismo sportivo per eccellenza resta quello con il Sydney FC, che sfida nel cosiddetto “Big Blue” nell’impianto di AAMI Park.

 

SOUTH MELBOURNE FC

Fondato su iniziativa della comunità greca della città di Melbourne, città dello stato di Victoria, il club, noto non a caso con l’appellativo di “Hellas”, ha totalizzato 4 titoli nazionali durante il periodo della National Soccer League (1977-2004) e ha avuto l’onere e l’onore di rappresentare l’Oceania nella prima edizione della Coppa del Mondo per Club nel 2000. Attualmente non sta attraversando un periodo roseo, il club biancoazzurro battaglia ormai da qualche anno nei campi della cadetteria australiana, la Victorian Premier League, ma è in grado, in ogni caso, di richiamare in occasione dei match casalinghi fino a 15.000 tifosi sugli spalti del Bob Jane Stadium.

 

NUOVA ZELANDA

UNIVERSITY-MOUNT WELLINGTON

Conosciuta principalmente col nome di Unimount, la squadra è il risultato della fusione all’inizio del XXI secolo del Mount Wellington, il collettivo più prestigioso del calcio neozelandese con 6 scudetti e 5 Coppe all’attivo, e dell’Auckland University. Dopo la fusione ha messo in bacheca altre due coppe nazionali, ma ha conservato lo status di club non professionistico legato romanticamente al mondo dello sport universitario. L’impianto che ospita gli incontri casalinghi dell’Unimount è il Bill McKinley Park di Auckland.

 

AUCKLAND CITY FC

I Blu-marino dominano il campionato e la OFC, che ha alzato al cielo sette volte, da parecchio tempo. Sebbene i suoi tesserati prendano a calci un pallone solo per hobby, i trionfi in Champions dell’Auckland City hanno consentito alla squadra di giocare in più di un’occasione la Coppa del Mondo per Club, conquistando anche un più che dignitoso terzo posto nell’edizione del 2014. Gioca le sue gare casalinghe al Kiwitea Stadium di Auckland.

Esultanza sfrenata dei “Blu-marino” dopo una rete. © Oceania Football Confederation

WAITAKERE UNITED

Franchigia esistente a partire dal 2004 e che riunisce dodici club di West Auckland, gli Westies, questo il loro affettuoso nomignolo, possiedono grazie ai loro cinque scudetti (1990, 1992, 1995, 1996 e 1997) il palmares più sostanzioso dopo quello degli acerrimi rivali dell’Auckland City. Nel 2007 e nel 2008 il Waitakere United ha messo in bacheca le prime due edizioni della Champions OFC.

 

Guam

Il calcio professionistico ha conquistato anche la minuscola isola di Guam, territorio statunitense situato in Micronesia, nel Pacifico Occidentale, di grande importanza per le sorti del Secondo conflitto mondiale. Ecco, dunque, due delle principali squadre di Hagåtña, la capitale di Guam. La prima è il Guam Shipyard, soprannominata “la squadra dei record”, detiene infatti il primato di vittorie in campionato con 9 titoli conquistati tra il 1995 e il 2006, è attualmente di proprietà dei cantieri navali di Guam e può fregiarsi anche di tre Coppe nazionali. La seconda è il Quality Distibutors FC, i dominatori incontrastati del campionato nazionale nell’ultimo decennio con 6 vittorie tra il 2007 e il 2013, e capaci di conquistare lo scudetto del 2010 senza neanche subire una battuta d’arresto. In bacheca trovano posto anche quattro Coppe.

 

Isole Salomone

Situate a est della Papua Nuova Guinea, consistono in circa mille isole, per un’estensione totale di 28.000 km quadrati. Moltissimi i siti legati agli sviluppi bellici delle Seconda guerra mondiale. La capitale è Honiara, città sempre infiammata dalla rivalità tra Koloale FC, il club degli uomini in verde con il record di 4 titoli vinti e una finale di OFC disputata nel 2009, e Western United FC, filiale di un’impresa di costruzioni edili e prima squadra non della capitale (la sede è nella Provincia dell’Ovest) a vincere lo scudetto.

 

Nuova Caledonia

Una dozzina di isole francesi nel Sud del pacifico accumunate dal culto del pallone: nella capitale Noumea si sfidano infatti i rossoneri del Gaitcha FCN, club conosciuto per aver fatto esordire Christian Karembeu, campione del mondo con la Francia nel ’98, e l’AS Magenta, club amatoriale legato all’industria del nickel e che partecipa regolarmente alla Coppa di Francia.

Wilsen Poameno in acrobazia con la maglia dell’AS Magenta in un match del maggio 2019. © Stuff

Repubblica di Vanuatu

Staterello circondato dal Mar dei Coralli, non è stato certo risparmiato dalla febbre pallonara: allo Stadio Municipale di Port Vila, la capitale, il Taefa FC, squadra in grado di vincere 15 titoli nazionali consecutivi (è un record mondiale) si batte con i galletti rossi dell’Amicale FC, squadra infarcita di… italiani!

 

FIGI

Le isole a lungo sognate da Truman Burbank, ospitano diverse realtà del calcio locale: nella cittadina di Ba, la comunità indiana ha fondato il BA FC, detentore di 19 titoli nazionali, mentre a Nadi, il Nadi FC bazzica ormai da tempo i piani alti del calcio figiano, di cui è uno dei decani.

 

TONGA

Recentemente messa in ginocchio da calamità naturali, l’isola di Tonga è percorsa dall’accesa rivalità tra il Lotoha’apai United FC, l’unico club dotato di settore giovanile, e il Marist Prems, il solo e unico club in grado di rompere l’egemonia dello United. Pare abbiano davvero ammirato il capolavoro balistico di Mascara in Palermo-Catania.

 

Altre minuscole glorie oceaniche

A Samoa è da segnalare il Kiwi FC, club che fornisce l’ossatura per la nazionale samoana, e il Lupe Ole Soga SC, club che pur di rastrellare fondi non esita a impiegare i propri tesserati come netturbini per le strade della capitale Apia! C’è una palla che rotola anche alle Samoa Americane, con il club dei coreani, ossia il Samoa Korean Baptist Church FC, e quello delle aquile, il Pago Youth FC. Ci si sgola per un gol anche nelle recondite Isole Cook, dove si gettano vicendevolmente il guanto della sfida il Titikaveka FC, il club delle tre doppiette, e il Tupapa Maraerenga FC, club dotato anche di un’ottima selezione femminile.

Le calciatrici del Tupapa Maraerenga FC posano con la CIFA Cup 2019 appena conquistata sotto una pioggerellina tropicale. © OFC

Samuele Virtuani
Nato a Milano il 4 maggio 2001, è un grande appassionato di Storia, soprattutto contemporanea, nonché accanito calciofilo fin dai tempi delle scuole medie. Da novembre 2020 è speaker presso Radio Statale, per la quale ha ideato e condotto per due stagioni "BigBang Effect", un programma per menti in cerca di idee esplosive. Da ottobre 2022 ha virato verso lo storytelling sportivo con "Glory Frame", show radiofonico in onda tutti i martedì dalle 15:00 alle 16:00 sulle frequenze di Radio Statale e in podcast.

2 Comments

  1. Complimenti. Veramente un bell’articolo!

  2. Interessante e ben scritto.

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