“Road to Tokyo” è il nostro viaggio d’avvicinamento ai Giochi Olimpici. Di tappa in tappa scopriremo le discipline, i protagonisti, le diverse competizioni, le speranze azzurre e tutto ciò che caratterizzerà le vicine Olimpiadi. Salite a bordo!
Nuotare nella barriera corallina, viaggiare su una Ferrari, correre sulla muraglia cinese, trasformarsi in un impulso elettrico… Cosa accumuna queste azioni? La torcia olimpica, che sin dal 1936 viaggia per il mondo in lungo e in largo portata dai tedofori fino al braciere il giorno della cerimonia d’apertura dei Giochi.
Il 25 marzo ha iniziato una nuova avventura nel paese del Sol Levante, direzione Tokyo 2020. Vi presentiamo 7 curiosità sulla torcia olimpica, per chi come noi non riesce più ad aspettare l’inizio delle Olimpiadi.
1️⃣ La partenza da Fukushima
Il viaggio della torcia olimpica è partito dal J Village di Futaba, nella prefettura di Fukushima. Nel 2011, in seguito alla triplice catastrofe, fu adibito ad ospedale da campo. Oggi è un centro di allenamento e simbolo della voglia di rivalsa giapponese. La fiaccola avrà un obbiettivo fondamentale: far riscoprire il sorriso ad una popolazione martoriata nell’ultimo decennio.
Le cariche istituzionali presenti al via, per la precisione alle 9:41 del 25 marzo, hanno ripetuto il motto “Hope Lights Our Way”, traducendo: la speranza ci illumina il cammino. Significative le parole del presidente di Tokyo 2020, Hashimoto Seiko: “l’inizio della staffetta con l’accensione della torcia mi ha commosso profondamente. Ero estremamente felice.”
2️⃣ L’attesa
Il 12 marzo 2020, nel pronao del tempio di Era situato nell’antico sito archeologico di Olimpia, venne accesa la torcia. Fu una delle prime cerimonie a porte chiuse a livello internazionale causa Covid. La staffetta fu sospesa non più di ventiquattr’ore dopo l’accensione, durante il passaggio nella città di Sparta. L’attore Gerard Butler, che in quel momento portava la torcia, venne fermato a seguito di un comunicato del Comitato olimpico greco. Motivazione? Assembramenti.
La fiaccola fu trasportata in Giappone, dove atterrò il 20 marzo e rimase custodita per quasi un anno nel Olympic Museum di Tokyo. A distanza di un anno, l’11 marzo 2021 viene esposta alle comunità locali della prefettura di Iwate, devastata dallo tsunami dieci anni prima. Dopo innumerevoli peripezie la lunga attesa per la partenza del viaggio è finalmente finita, è durata 370 giorni.
3️⃣ Il percorso della staffetta
La torcia attraverserà interamente il Giappone da nord a sud senza tralasciare nessuna delle sue 47 prefetture. Verranno visitati tutti i siti Unesco della nazione, volerà fino alla tropicale isola di Okinawa, scollinerà sul Monte Fuji e navigherà a fianco del Santuario di Itsukushima. Il percorso della fiaccola olimpica è stato pensato per non lasciare indietro nessuno: il 98% della popolazione nipponica potrà ammirare la staffetta a meno di un’ora dalla propria abitazione (impresa epocale considerata la geografia del territorio giapponese). Per compiere questo viaggio saranno necessari 121 giorni; negli ultimi quindici si percorreranno le strade insonni di Tokyo. L’arrivo, ovviamente, è previsto per il 23 luglio allo stadio nazionale, situato nel quartiere di Shinjuku, nel corso della cerimonia d’apertura.
The Olympic flame reaches the snow 🔥❄️
The freestyle skier ENDO Sho, who has appeared at three @Olympics Games, carries the Olympic torch at the Inawashiro Ski Resort in Fukushima.#Tokyo2020 #OlympicTorchRelay
— #Tokyo2020 (@Tokyo2020) March 26, 2021
4️⃣ Il design
Il progetto è stato affidato al designer giapponese Tokujin Yoshioka, le cui opere sono in mostra permanente nei più famosi musei d’arte moderna del mondo (MOMA di New York, Centre Pompidou di Parigi). L’artista ha modellato la torcia prendendo spunto dal sakura, il fiore del ciliegio emblema nazionale, che influenza anche la scelta del colore: oro rosa. Oltre a lineamenti eleganti e moderni è pensata per garantire stabilità nell’impugnatura e per impedire alle violenti folate di vento dei tifoni di spegnere la fiamma.
5️⃣ Materiale ed ecologia
Per la realizzazione è stata posta l’attenzione sui materiali e sul combustibile. Ogni torcia è realizzata utilizzando le stesse tecnologie con le quali vengono prodotti i treni ad alta velocità giapponesi, i noti Shinkansen. Circa il 30% del telaio è realizzato tramite alluminio riciclato proveniente dalle case temporaneamente costruite per gli sfollati dopo lo tsunami del 2011. La scelta del combustibile rispecchia l’attenzione verso l’ambiente e lo sviluppo sostenibile che le Nazioni Unite e il CIO richiedono da anni agli organizzatori delle Olimpiadi. Il comitato giapponese ha scelto, ove possibile, di alimentare mediante idrogeno la fiamma olimpica: una novità assoluta.
6️⃣ Tedofori
Diecimila fidi scudieri avranno l’onore di impugnare la torcia per le vie del paese nipponico. I tedofori scelti dal comitato organizzatore rappresentano ogni sfaccettatura della società giapponese. La fiaccola ha lasciato il J Village tra le mani di Azusa Iwashimizu, calciatrice e campionessa del mondo nel 2011 in Germania. Insieme alle sue ex-compagne di nazionale e alla allenatrice ha percorso i primi metri di un nuovo inizio per una regione, per un paese e per un popolo.
7️⃣ Come e dove seguirla
Grazie ai preziosi mezzi tecnologici è possibile seguire interamente in diretta tutte le tappe fino al 23 luglio. Ogni giorno su Tokyo2020 sarà possibile immergersi nello spirito olimpico insieme alle migliaia di persone che, a bordo strada, si godono un’esperienza unica nella vita. Per noi italiani, sfortunatamente, il fuso orario fa sì che le dirette si collochino nel cuore della notte. Ma niente paura, potete seguire gli spostamenti della fiaccola in differita, lasciandovi ammaliare dalla bellezza del paese del Sol Levante.
Il cammino della torcia è appena iniziato, ma una domanda sorge spontanea. Chi sarà l’ultimo tedoforo? Yuzuru Hanyu, Naomi Osaka, Kohei Uchimura o qualche leggenda del passato? Appuntamento all’accensione del tripode per la risposta.
Immagine in evidenza: © AFP
Comments