La lotta per lo scudetto è terminata sabato pomeriggio con la vittoria della Juventus sulla Fiorentina, che ha chiuso aritmeticamente il campionato. Tutt’altro che chiusa è la corsa per l’Europa, che passa anche per la Coppa Italia. Per le squadre impegnate nelle semifinali il fine settimana di Pasqua è stato fondamentale per capire che piega potrà prendere la stagione, inoltre i quattro allenatori hanno sfruttato il turno appena trascorso per far riposare i pezzi migliori. Mai come quest’anno il passaggio alla finale è in bilico fra le quattro contendenti. Di seguito andremo ad analizzare i fattori a favore delle quattro semifinaliste ponendo l’accento anche sulla condizione che le ha portate fino a questo punto della stagione.
MILAN-LAZIO (0-0)
Le prime due squadre a scendere in campo saranno Milan e Lazio. A San Siro, teatro della sfida di campionato vinta dai rossoneri con un rigore di Kessié nella penultima giornata, le due formazioni dovranno riscattare le scarse prestazioni dell’andata (0-0, dove sostanzialmente vinse la noia) e dopo brusche frenate in campionato dimostrare di saper ancora vincere.
Lazio: il clima a Formello non è dei migliori. Dopo la sconfitta casalinga contro il Chievo il presidente Lotito ha fatto una strigliata ai suoi cercando di alzare le motivazioni in vista della sfida di Milano. Nonostante i risultati deludenti nell’ultimo mese di campionato (l’ultima vittoria è datata 31 marzo, ndr) la squadra agli ordini di Inzaghi si è contraddistinta per la capacità di saper stupire e per avere sempre un asso nella manica da calare nei momenti difficili. Lo scarso rendimento degli aquilotti è in larga parte dovuto alla crisi realizzava di Immobile (solo due gol dalla semifinale di andata ad oggi, ndr) e dalle prestazioni altalenanti di Sergej Milinkovic-Savic; il serbo vede nella Coppa Italia l’ultima opportunità per fare bene prima di pensare al suo futuro e valutare le offerte che arriveranno a partire da giugno. Con il ritorno ad alti livelli dei sui due pezzi da novanta i capitolini potranno mettere in seria difficoltà gli avversari e assicurarsi un posto in finale.
Milan: la notizia più lieta per i rossoneri è il ritorno al 100% di Paquetá, la mancanza del centrocampista brasiliano ha costretto Gattuso a schierare una formazione molto rimaneggiata che ha conquistato cinque punti nelle ultime cinque giornate e che è consistentemente regredita sotto il livello del gioco. Il reparto più penalizzato dalla mancanza del numero 39 rossonero è stato senza dubbio l’attacco; Piatek, troppo isolato e senza rifornimenti utili per segnare sembra l’ombra del centravanti che eliminò il Napoli. Così come Suso che, senza un compagno in grado di innescarlo in velocità, è stato confinato sulla fascia sinistra e non porta alcun valore aggiunto all’attacco dei diavoli. Dal canto suo però il Milan può far valere delle eliminazioni illustri (Sampdoria e Napoli, ndr) e lo status di “squadra da Coppa Italia”, lo dimostra la finale raggiunta lo scorso anno. La “rifondazione” del Milan potrebbe dirsi completa con un altro trofeo in bacheca che potrebbe portare ad una riconferma in panchina di Gattuso.
ATALANTA-FIORENTINA (3-3)
Tutti abbiamo ancora negli occhi la straordinaria partita dell’andata, il ritmo forsennato dell’Atalanta e la voglia di non morire mai della Fiorentina hanno fissato il risultato sul 3-3, garantendo un minimo vantaggio ai nerazzuri.
Atalanta: la Dea è senza dubbio la squadra più in forma di tutta la Serie A, pressing a tutto campo, fraseggio e uno Zapata super garantiscono ai bergamaschi una solida base sulla quale impostare la partita di domani. I Gasperini Boys saranno chiamati ad una partita più attendista e meno arrembante forti anche dei tre gol segnati in trasferta. Pur con il morale a mille e una gamba invidiabile l’Atalanta dovrà fare i conti con due defezioni importanti: in difesa mancherà, da qui fino al termine della stagione, Toloi e sulla corsia di destra Castagne prenderà il posto di Hateboer, squalificato. Per garantirsi un posto in Europa ed alzare la seconda Coppa Italia della sua storia gli orobici potranno ottenere due risultati su tre e giocare la loro prima finale in 23 anni.
Fiorentina: i viola sono l’unica squadra tra le quattro semifinaliste che è fuori da un posto per l’Europa in campionato, quindi la Coppa Italia sembra l’ultima spiaggia per arrivare all’obbiettivo che la dirigenza si era prefissato in estate. Lo scossone tecnico dovuto all’arrivo di Montella ha portato ad un’ottima prestazione contro la Juventus e ad un cambio di mentalità che rende la squadra gigliata più spregiudicata e più votata all’attacco, elemento da non sottovalutare visto lo svantaggio con cui parte nella partita di Bergamo. Vista la prestazione dell’andata e il periodo difficile che sta attraversando Vitor Hugo sarà tenuto in panchina per dare spazio a Ceccherini; sicuramente partirà dal primo minuto Muriel, fatto riposare per 45 minuti a Torino, che farà coppia con Chiesa, la loro velocità e le combinazioni palla a terra saranno uno dei temi fondamentali della partita e serviranno per scardinare la difesa di casa priva del suo leader. Per riscattare una stagione abbastanza fallimentare e per avvicinarsi al primo trionfo nell’era Della Valle ai viola servirà una mezza impresa ma Montella vuole finire ciò che ha iniziato cinque anni fa.
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