William Morgan, un professore di educazione fisica in un college del Massachusetts, voleva far nascere una disciplina sportiva che fosse praticabile al chiuso e nella quale l’importanza della forza fisica fosse secondaria. Per fare ciò trasse ispirazione da più sport già esistenti, come il tennis, la pallamano e il basket. Ultimò così, il 9 febbraio 1895, uno degli sport più popolari e amati al mondo: la pallavolo. Il termine “pallavolo” (volleyball), però, non fu coniato da Morgan: questi designò la parola “minonette” per indicare la sua invenzione. Fu invece un altro istruttore, Alfred Halstead, a definire la disciplina nel modo in cui tutti noi la indichiamo oggi.
Nonostante venne ideata negli Stati Uniti, non fu nel continente nordamericano che la pallavolo conobbe, inizialmente, il successo: America Latina e, poco dopo, Estremo Oriente furono i luoghi nei quali incontrò precocemente la fortuna storica. Non a caso Brasile e Cina, pur non essendo tra i paesi più sviluppati in termini di infrastrutture, grazie alla loro lunga tradizione hanno avuto e continuano ad avere squadre e atleti di altissimo livello. In Europa e negli stessi Stati Uniti divenne uno sport di massa soltanto intorno alla metà del ‘900 ma Morgan, scomparso nel 1942, non fece in tempo a vederne l’apice della popolarità.
In Italia il successo della pallavolo si propagò soprattutto tra i giovani, rafforzato, nel frattempo, dalla nascita della FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo) nel 1946, rendendolo uno sport ufficiale con squadre e campionati regolari agonistici e dilettantistici sia maschili che femminili. Altri due importanti traguardi a livello di importanza li raggiunse l’anno dopo, nel 1947, quando i rappresentanti di 15 federazioni si ritrovarono a Parigi e crearono la FIVB (Fédération Internationale de Volleyball) e diciotto anni dopo, nel 1964, quando il volley entrò a far parte dei Giochi Olimpici, dando la possibilità a ogni nazione di misurarsi in ambito sportivo anche in questa disciplina.
Con la crescita esponenziale della popolarità di questo sport, a livello europeo e, più in grande, planetario, vennero istituiti i Campionati Europei e la Coppa del Mondo, quest’ultima disputata ogni quattro anni.
Altra grande fonte di successo e consenso comune furono le regole del gioco: l’introduzione di fondamentali come la schiacciata, il muro e la continua evoluzione del gesto della battuta e tecnica del palleggio e bagher, hanno conferito alla disciplina maggiore dinamicità, ritmo, spettacolarità e di conseguenza più divertimento per il pubblico di tutto il mondo. Questo grande fermento tecnico-innovativo in evoluzione ancora oggi ha portato e sta portando sempre di più verso l’alto il gioco della pallavolo. Pubblico, tesserati e atleti, infatti, sono in costante aumento senza momenti di pausa o curve negative.
Al giorno d’oggi la pallavolo italiana maschile e femminile è tra le prime nel ranking mondiale vantando un palmares eccezionale di vittorie storiche: la nazionale maschile ha trionfato in ben quattro edizioni dei Campionati Europei (1989,1993,1995 e 1999), tre edizioni dei Campionati Mondiali (1990, 1994 e 1998), oltre a otto vittorie nella World League; il volley femminile invece ha conquistato un favoloso primo posto nel mondiale del 2002 e una seconda posizione nel 2018, mentre nel Campionato Europeo due ori nel 2007 e 2009.
Ancora oggi, dunque, la pallavolo si affaccia al futuro come una realtà in grado di coinvolgere tanti ragazzi e famiglie e lasciando invariata la passione di tantissimi atleti. Per questo motivo rivolgiamo un immenso ringraziamento a William Morgan per averci regalato la pallavolo, diventata ormai parte fissa della vita di molte persone e i nostri migliori auguri a questo magico sport.
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