Nella società attuale in cui relazioni, immagini, avvenimenti e persone vengono inghiottite e dimenticate nel giro di un paio di like, all’insegna del vivere per apparire più sfrenato, Vinicius Jùnior riserva lo stesso trattamento ai propri avversari: schivati e lasciati sul posto in pochi secondi, lasciando ai malcapitati e a chi li osserva una tangibile sensazione di imbarazzo e di compassione.
Vinìcius Josè Paixao de Oliveira Jùnior è un classe 2000, di mestiere attaccante esterno con preferenza per la corsia di sinistra e fa parte di quella generazione di youngsters sul quale c’è al tempo stesso grande hype per le sue evidenti doti tecniche e grande scetticismo per la cifra pagata, e la seconda specialmente è motivo di discussione per gli osservatori più distaccati. A maggio dello scorso anno il Real Madrid ha rotto gli indugi e ha staccato l’assegno delle grandi occasioni per lui, dando al Flamengo 45 milioni di motivi per lasciar partire il giocatore. La cifra non sarebbe nemmeno così vistosa rapportata al mercato di oggi, se non fosse che Vinìcius Jr all’epoca aveva 16 anni; ha dovuto infatti aspettare fino a luglio 2018 per poter sbarcare in Spagna, per la normativa brasiliana che prevede minimo la maggiore età per i trasferimenti internazionali, e il contratto da lui firmato fino al 2025 è una certificazione della fiducia di Florentino Perez nei suoi confronti.
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10 minuti di Vinìcius Jr. che fa cose.
La prima impressione che si ha nel vedere giocare Vinìcius Jr è che in Europa renderà felice ben più di uno youtuber: si tratta infatti di una autentica macchina da skills, dribbling, e fronzoli vari, accompagnati da una sconcertante accelerazione nel breve. La seconda è che se pensate per un momento all’ immagine del giocatore fumoso per eccellenza, lui sia esattamente questo. Ma la qualità meravigliosa di Vinìcius Jr è che è un giocatore fumoso, ma non è soltanto un giocatore fumoso in senso stretto.
Fa un sapiente uso del primo controllo orientato, che usa in molti modi diversi per eludere la pressione avversaria e portarsi un immediato vantaggio. A volte anche in queste situazioni tende ad alzare inutilmente il pallone per superare l’avversario, in una delle sue skill di riconoscimento migliori. Come potete facilmente immaginare, tende maggiormente a individualizzare le situazioni, cercando spesso l’uno contro uno, ma quando alza la testa lascia intravedere una visione di gioco non indifferente, e questo lascia intravedere una sua maturazione in questo senso in Europa. Una delle certezze che si hanno su di lui però è che non diventerà mai una macchina da assist: nonostante la visione di gioco non gli difetti, ha necessità di portare il pallone nei piedi molto a lungo, e quando se ne separa sembra che ne vada della sua salute. La qualità nella ricerca di passaggi filtranti e cambi di gioco non gli manca per nulla, ma sembra proprio che non faccia parte della sua indole. Non è detto che sia necessariamente un aspetto negativo, ma è utile per inquadrare bene il giocatore. Il suo dribbling è imbarazzante nel senso più positivo del termine, e usa tutte le armi a sua disposizione; in particolare, dimostra una una sensibilità spiccata nel trattamento della palla con la suola, che usa spesso per uscire dal traffico con giocate nello stretto.
Un altro fattore apparentemente in contrasto con il suo essere un veneziano con il pallone è il fatto che Vinìcius indiscutibilmente vede bene la porta, con entrambi i piedi e non disdegna la conclusione dalla distanza, e come detto sopra, dispone di una accelerazione nei primi metri molto sopra la media, nonostante fisicamente sia decisamente standard (177 cm per 70 kg).
Senza la palla Vinìcius si sente decisamente libero di svariare, dimostrando una discreta predisposizione al sacrificio pur non essendo un maratoneta, e sicuramente può migliorare il suo set di movimenti offensivi, ad ora un po’ risicato, almeno senza la palla. Nei movimenti esterno-interno è spesso pigro, ed è ancora troppo legato alla ricezione palla nei piedi vicino alla linea laterale. E’ interessante in questo senso immaginare che possa imparare ad utilizzare gli half spaces nelle sue ricezioni alle spalle della linea avversaria, e Lopetegui appare un allenatore ideale per uno sviluppo di questa capacità.
Tenendo presente i suoi limiti, bisogna ricordare che quella che vediamo ora è la primissima versione di Vinìcius Jr, e che ha margini di crescita molto importanti. Il suo piacere per la giocata ad effetto inizialmente potrebbe presentare qualche problema nel calcio europeo, ma smussando qualche spigolo del suo gioco il potenziale è enorme. Il Real ha scommesso forte su di lui e lui ha scommesso forte su se stesso, e ora è pronto per provare a imbarazzare i difensori della Liga.
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